Il Ministero della Cultura sostiene la candidatura del Balsamico per l’Unesco

Una notizia importantissima per il mondo della produzione del balsamico: il Ministero della Cultura, infatti, ha deciso di sostenere, con il supporto della Regione Emilia-Romagna, la candidatura “Tradizione del Balsamico tra socialità, arte del saper fare e cultura popolare di Modena e Reggio Emilia” a Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO. Questo concetto è stato ribadito da Francesco Gilioli, Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura.

Il motivo è semplice: infatti, nell’Aceto Balsamico di Modena c’è una tradizione ed una storia incredibile, che meritano di essere celebrate e che devono essere conservate. UNESCO, l’agenzia delle Nazioni Unite che promuove la cultura, l’educazione e l’informazione è intenzionata a portare avanti la candidatura avanzata già nel 2019 in cui è presente l’importante aspetto immateriale che caratterizza questo tipo di riconoscimento, in quanto è qualcosa di pervasivo e localizzato sul territorio.

L’Aceto Balsamico di Modena come patrimonio Unesco

Questa candidatura per riconoscere l’Aceto Balsamico di Modena come patrimonio immateriale dell’Unesco era stata presentata già a partire dal 2019, e ad oggi questo progetto è al vaglio del Ministero della Cultura. Una volta portata a termine l’approvazione della Cucina Italiana come Patrimonio Unesco, anche questa richiesta verrà riattivata, con la speranza che anche questo percorso nel giro di qualche anno riesca ad ottenere un riconoscimento di questo valore, che significherebbe vedere riconosciuta la tradizione di un territorio, ma soprattutto quella di tante famiglie e di tanti imprenditori modenesi e reggiani che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo di questo straordinario prodotto.

Questa notizia è stata diffusa a Milano il 25 marzo da Stefano Bruno Galli, consigliere per i rapporti con gli enti territoriali e locali in materia di valorizzazione del patrimonio culturale del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in occasione della conferenza inaugurale della prima edizione del “Balsamic day”, una giornata istituita a livello nazionale e totalmente dedicata all’Aceto Balsamico di Modena. Il 25 marzo, infatti, è l’anniversario del riconoscimento ufficiale da parte del ministero dell’Agricoltura dell’impatto dell’industria dell’Aceto balsamico di Modena sulla gastronomia e sulla cultura italiana avvenuto nel 1993.

Una tradizione di Modena famosa in tutto il mondo

La scelta di candidare questo gustoso prodotto celebrato in tutto il mondo è nata a partire dal territorio e dalle comunità locali, che hanno dato vita ad un iter che ha coinvolto numerose famiglie e imprese localizzate nelle province di Modena e Reggio Emilia rappresentative della tradizione, della storia e dell’identità dell’Aceto Balsamico sul territorio.

Infatti, si parla spesso dell’importanza dell’autenticità e della tutela dell’Aceto Balsamico, un tema fondamentale per uno dei prodotti più esportati al mondo con il 92% della produzione che raggiunge addirittura 130 Paesi, ma che è anche tra i più imitati. In questo frangente diventa quindi necessario il sostegno delle istituzioni, un gesto che va a ribadire l’importanza della produzione all’interno del nostro Paese, dimostrando una grande attenzione e sensibilità verso il lavoro delle imprese e delle opportunità che hanno saputo cogliere sviluppando strategie di posizionamento sui mercati esteri anche a lungo termine.

La produzione del balsamico

La tradizione legata a questo prodotto è lunghissima e ricchissima di storia, ed è parte del DNA del territorio modenese. Le sue origini risalgono a un tempo lontano e a luoghi esotici, ed il suo consumo risale già a partire dal 4000 a.C. con i Babilonesi, che lo ricavavano dalla fermentazione di datteri, fichi, albicocche e lo usavano come condimento o per conservare altri alimenti. Tuttavia, le radici dell’Aceto Balsamico della Tradizione sono da ricercare nella consuetudine di cuocere il mosto: di questa pratica c’è testimonianza in Egitto ma è proprio tra i Romani che la produzione di mosto cotto diventa un’attività comunemente praticata, citata anche da Virgilio nelle Georgiche.

Successivamente, presso le corti degli Este, prima a Ferrara e successivamente a Modena, erano utilizzati dei prodotti che possono essere considerati i precursori dell’Aceto Balsamico di Modena che, come oggi sappiamo, ha caratteristiche del tutto diverse dal Balsamico della tradizione. Infatti, quando gli Estensi nel 1598 si trasferirono a Modena scoprirono un aceto sconosciuto ai più, prodotto a livello familiare e in ambienti ristretti e con caratteristiche diverse.

Per la prima volta, nel 1747 sui registri delle cantine segrete della Corte Estense fu denominato ‘aceto balsamico’, precedentemente conosciuto come ‘aceto del Duca’, a sottolinearne la sua essenza molto preziosa. Dal XVIII secolo in poi aumentano le notizie sul Balsamico, anche se intorno a questo prodotto permane il riserbo delle famiglie che lo possiedono. Ma è nell’Ottocento che si trovano testimonianze fondamentali riguardo all’utilizzo del solo mosto cotto per produrre quello che oggi è il Balsamico della tradizione.

Cosa fare a Modena: una visita in Acetaia

Questo aspetto interessante della tradizione viene raccontato durante le visite guidate in Acetaia Marchi che organizziamo per tutti gli appassionati. Questi momenti sono occasioni preziosissime in cui è possibile immergersi totalmente all’interno di questo straordinario mondo governato dai sapori. Grazie ai maestri acetai, verrete accompagnati all’interno della produzione dell’Aceto Balsamico, scoprendo tutti i segreti legati alla sua creazione e visitando i luoghi in cui viene conservato.

Partendo da una passeggiata all’interno delle viti, si passa poi all’interno dell’acetaia, dove il prodotto viene conservato all’interno di botti di diversi tipi di legno, che conferiscono all’aceto il suo sapore caratteristico ed apprezzato in tutto il mondo. Le visite, disponibili in diverse lingue per permettere a tutti i visitatori di scoprire tutte le curiosità del prodotto, comprendono anche una degustazione delle diverse tipologie di aceto da noi prodotte: in questo modo, sarà possibile provare in prima persona l’altissima qualità degli ingredienti utilizzati e lo straordinario risultato finale.

 

La Bottega per i tuoi acquisti!

Al termine di questo straordinario percorso è possibile visitare la nostra Bottega, un luogo speciale dove potrete portare a casa vostra un piccolo pezzo di questo territorio. Qui, sarete supportati nella scelta del prodotto più adatto al vostro palato grazie al rapporto diretto con i venditori, che saranno felici di consigliarvi e di rispondere a tutte le vostre domande. Questo contatto crea un’esperienza preziosa, che rende l’intera visita un momento coinvolgente per i nostri visitatori e clienti.

Qualora voleste acquistare un prodotto in un secondo momento, non temete: abbiamo a disposizione anche un e-commerce in cui sono presenti tutte le varietà di aceto prodotto dalla nostra Acetaia, che verranno spedite direttamente a casa tua, per poter apprezzare questo prodotto ovunque tu sia.

Non perderti un’esperienza straordinaria

Se sei nella zona e ti stai chiedendo cosa fare a Modena, non perderti un’esperienza di gusto straordinaria, che può arricchirti a livello culturale e gastronomico: visita Acetaia Marchi e prova i nostri prodotti, per comprendere appieno l’altissima qualità che offriamo. Vieni a trovarci il prima possibile!