batteria Aceto Balsamico di Modena

L'aceto balsamico: un po' di storia

La storia dell’aceto balsamico è profondamente legata al territorio modenese e affonda le sue radici in una tradizione secolare. Quest’ultima, nel 2000, ha portato il prodotto tradizionale ad ottenere la Denominazione d’Origine Protetta (D.O.P.). Nel 2009, invece, ha permesso al condimento realizzato con l’aggiunta dell’aceto di vino al mosto cotto di essere inserito dalla Commissione Europea nel registro delle produzioni I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta). Vediamo quali sono le principali tappe del balsamico, dal passato ad oggi.

Le tracce nell’Antica Roma

Tutti noi sappiamo che l’aceto balsamico è di origine italiana, ma pochi di noi sanno che la storia di questo condimento ha origini antichissime. Troviamo, infatti, alcune tracce della sua produzione e del suo utilizzo già presso le civiltà mediorientali del III millennio a.C. e, soprattutto, durante il periodo degli antichi Romani. È proprio presso questi ultimi che nacque la cottura del mosto d’uva, tipica del processo di produzione dell’aceto balsamico.

Inizialmente, però, il mosto non veniva usato come condimento. Di tale utilizzo troviamo traccia nel primo libro delle Georgiche di Virgilio. Più nello specifico, all’interno di esso si parla di una donna della zona emiliana che cuoceva il mosto per riporlo in botti e consumarlo successivamente.

Alla corte degli Estensi

Nel corso dei secoli, l’antenato del balsamico ha subito numerosi cambiamenti. Tuttavia, le prime concrete testimonianze riguardanti un condimento della zona modenese, simile all’aceto balsamico, risalgono al trasferimento della famiglia degli Estensi da Ferrara a Modena. Nei registri delle cantine segrete estensi, relative all’anno 1747, si parla proprio di questo interessante prodotto enogastronomico.

L’invasione napoleonica e il commercio dell’aceto balsamico

Fino al 1796, anno dell’invasione napoleonica, l’aceto balsamico era un condimento presente solo sulla tavola dei duchi estensi. Dopo l’arrivo di Napoleone in Italia, questo prodotto cominciò ad essere conosciuto e venduto anche al di fuori del Ducato di Modena. I produttori cominciarono a presentarlo in numerose esposizioni internazionali, riscuotendo un grande successo.

È possibile inoltre far risalire al XIX secolo l’affermazione delle prime dinastie di produttori dell'oro nero balsamico, che ancora oggi sono parte del Consorzio di Tutela.

 

invasione napoleonica a Modena

L’aceto balsamico oggi

Nel 1933 il balsamico venne riconosciuto in via ufficiale dal Ministro dell’Agricoltura Giacomo Acerbo. È nel 1965, invece, che nella Gazzetta Ufficiale venne inserito il primo disciplinare sulle “Caratteristiche di composizione e modalità di preparazione dell’Aceto Balsamico di Modena”. Con il passare del tempo, questo condimento si è sempre più diffuso. Ha ottenuto un apprezzamento maggiore, anno dopo anno.

L’Aceto Balsamico di Modena di Acetaia Marchi

Come dicevamo all’inizio, dalla diffusione e dall’apprezzamento ottenuti nel tempo, il balsamico è arrivato ad ottenere dei riconoscimenti importantissimi. Noi di Acetaia Marchi ne siamo fieri e per questo produciamo il nostro aceto dando valore alla tradizione e usando uve di prima qualità. Non usiamo conservanti o altre sostanze che possono alterare l’autenticità del condimento. Proponiamo solo prodotti capaci di garantire un’esperienza culinaria unica e indimenticabile.

Portate in tavola il gusto della tradizione grazie all’Aceto Balsamico Tradizionale D.O.P. e all’Aceto Balsamico di Modena I.G.P. proposti da Acetaia Marchi. Di certo non ve ne pentirete!