Cosa fare a Modena: alla scoperta della produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale
Da oltre un secolo, Acetaia Marchi si occupa della produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. I nostri prodotti sono molto apprezzati anche dai più grandi intenditori del settore. Il processo produttivo prevede numerose fasi, l’uso di materie prime di alta qualità e di botti in legno pregiato. Andiamo a conoscere questo prodotto a livello generale e poi a parlare più nel dettaglio della nostra produzione. Vedremo anche cosa fare a Modena: dalle passeggiate nei vigneti alle visite in acetaia.
Un prodotto tradizionale e anche D.O.P!
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è tutelato dal marchio D.O.P. da più di vent’anni, precisamente dal 17 aprile del 2000. Questa è la data in cui è stato approvato il regolamento europeo per la tutela di questo prodotto. La produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. si basa sulla cottura del mosto d’uva e sul successivo affinamento di minimo 12 anni o invecchiamento di minimo 25 anni.
Il marchio D.O.P. è una garanzia
Per avvalersi del marchio D.O.P., la produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale deve attenersi a un rigido disciplinare, il quale tutela questa prelibatezza dalle imitazioni che spesso sono apparse sul mercato. Il cardine di questo disciplinare si concretizza nell’utilizzo di mosto di sole uve selezionate, provenienti dai vitigni della provincia di Modena. Tra questi vitigni possiamo nominare il Lambrusco, il Trebbiano, il Sauvignon, l’Ancellotta, la Sgavetta, il Berzemino e l’Occhio di Gatta. Pertanto, se volete sapere cosa fare a Modena, cominciate a programmare una bella passeggiata tra questi meravigliosi vitigni, seguita da una visita in acetaia!
La produzione dell’Aceto Balsamico
Una volta selezionati i mosti, si procede alla cottura a fuoco diretto a una temperatura di 84° per 12-14 ore in contenitori a vaso aperto. La fase cruciale è quella dell’affinamento/invecchiamento, che deve avvenire in botti di legno di rovere, castagno, gelso, acacia, rubinia, ginepro, ciliegio e frassino (scelti per la loro aromaticità), conservate in sottotetti preferibilmente non coibentati. Le escursioni termiche sono fondamentali per la riuscita del procedimento d’affinamento/invecchiamento dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. Durante tutti questi anni, il balsamico deve riposare in acetaia.
Cosa fare a Modena: la nostra produzione di Aceto Balsamico
All’interno dell’Acetaia Marchi le botti predisposte per far maturare e riposare il balsamico tradizionale sono suddivise in batterie, ordinate dalla più capiente a scalare. L’Oro Nero viene progressivamente travasato dalla più grande alla più piccola. Ciascuna di esse è differente per la capienza, ma anche per la tipologia di legno (rovere, castagno, ciliegio, ginepro, etc.) con cui è realizzata. I progressivi travasi consentono all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. di concentrarsi, raggiungendo gli standard organolettici di colore, densità, profumo e sapore stabiliti dal disciplinare.
Raggiunti gli anni di affinamento e invecchiamento, la produzione dell’Aceto Balsamico continua con la selezione dei prodotti, effettuata da un’apposita commissione di assaggiatori. Ai nostri clienti proponiamo un prodotto di elevata qualità, preparato con le sole uve del nostro territorio. Seguiamo passo dopo passo il disciplinare e prestiamo attenzione ad ogni singola fase della produzione. Perciò, se non sapete cosa fare a Modena, quando vi trovate qui in vacanza o di passaggio, venite a trovarci nella nostra acetaia: vi faremo vedere da vicino come avviene la produzione dell’Aceto Balsamico.