Confezioni regalo a base di Aceto Balsamico di Modena: una gustosa idea regalo per Natale

Un prodotto molto particolare e delizioso è l’Aceto Balsamico, prodotto nelle province di Modena e Reggio Emilia. Si può acquistare insieme ai classici condimenti balsamici oppure in confezioni regalo. Ad esempio sono molto belle le confezioni regalo aceto balsamico per Natale, sempre molto apprezzate da chi conosce le qualità dell’aceto balsamico. Scopriamo questo mondo di gusto.

Cosa è l’Aceto Balsamico di Modena

Cominciamo a dire che l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP o  l’Aceto Balsamico di Modena IGP è un particolare aceto, dal sapore delicato e quasi dolce, molto diverso dall’aspro dell’aceto di vino classico. Si tratta di un prodotto ottenuto in particolari condizioni climatiche e produttive, con uve coltivate nel territorio modenese, una particolare cottura dei mosti. Occorre rispettare le tradizionali procedure: l’aceto balsamico può essere ottenuto solo da mosti d’uva Sangiovese, Lambrusco, Trebbiano, Albana, Ancellotta, Fortana e Montuni. A questi è aggiunto aceto di vino nella misura del 10% minimo e una parte di aceto vecchio, che deve avere almeno 10 anni.  Il prodotto viene affinato e/o invecchiato in barili, botti o tini di legno pregiato con travasi di botticella in botticella nell’acetaia.

Cosa è l’acetaia

L’acetaia è il luogo dove avviene la trasformazione del mosto in aceto balsamico. Di solito è un sottotetto, dove sono collocate le batterie delle botti per la produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Si definisce “batteria” l’insieme di botti di dimensioni diverse, poste in scala, dalla più grande alla più piccola, per permettere il travaso del prezioso liquido.

Come si fa l’aceto balsamico?

Sono tre le fasi attraverso cui si ottiene l’Aceto Balsamico di Modena originale: la pigiatura delle uve, la cottura del mosto e la fermentazione dello stesso. Ad esse vanno aggiunte la maturazione e l’invecchiamento. La pigiatura delle uve è importante, perché le uve da cui si ricava l’aceto balsamico devono essere coltivate nella provincia di Modena, tra le varietà Lambrusco e Trebbiano di collina. Una volta ottenuto il mosto, bisogna farlo cuocere in un paiolo a fuoco diretto, per diverse ore. In questo modo si ottiene la concentrazione degli zuccheri.

La fase successiva è la fermentazione: dopo la bollitura, infatti, nel mosto inizia il processo di fermentazione ad opera di microrganismi (lieviti e acetobatteri). Da queste trasformazioni derivano alcol e soprattutto acido acetico, che sprigionano i primi aromi dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. La fase successiva è quella della maturazione. Sono gli enzimi che determinano le caratteristiche tipiche dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP a partire dal colore, dai profumi e dal sapore. Infine l’invecchiamento, che è rigorosamente disciplinato: il liquido è concentrato con un lunghissimo processo (da 12 a 24 anni! In realtà 24 anni non è un limite di invecchiamento ma tempo minimo per DOP Extravecchio) fino ad ottenere il prodotto che tutti conosciamo.

Il regalo perfetto

Poiché la maturazione e l’invecchiamento dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP avvengono in botticelle (o vaselli) di legni diversi (rovere, castagno, gelso, ciliegio, ginepro) e di dimensioni diverse nell’acetaia, anche il confezionamento segue delle caratteristiche rigorose: solo in bottiglie da 100 ml, che ne fanno un regalo davvero prezioso per i buon gustai.

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Come si usa l’aceto balsamico in cucina

L’aceto balsamico, date le sue caratteristiche di dolcezza e delicatezza, si può abbinare a numerosi piatti come verdure cotte e crude; carne; formaggi come la mozzarella di bufala, salse e insalate. Si può utilizzare anche su alcuni dessert.