Un weekend a Modena, tra Aceto Balsamico e relax

L’Emilia-Romagna è una delle regioni più importanti in Italia per quanto riguarda la tradizione gastronomica: infatti, qui è possibile intraprendere un vero e proprio viaggio del gusto dell’Aceto Balsamico, ma anche vivere dei momenti di pieno relax immersi nella tranquillità di queste zone poiché, soprattutto durante la stagione invernale, in questi luoghi c’è un’atmosfera magica.

Modena, in particolare, è una meta molto ricercata per il suo mix perfetto tra cultura e gastronomia. Questo, infatti, è il posto ideale per un fine settimana invernale fuori porta, dove è possibile apprezzare i paesaggi magici di questa città gustandone anche le eccellenze gastronomiche, tra una visita in acetaia e una passeggiata immersi nelle sue vie storiche. Se desiderate avere dei suggerimenti su come godervi al meglio un weekend a Modena, allora siete nel posto giusto: non vi resta che continuare a leggere questo approfondimento dedicato!

Cosa vedere a Modena in un fine settimana

Se si vuole passare del tempo in una città d’arte ricca di cultura e tradizioni, allora Modena è adatta alle vostre necessità. Tra eccellenze gastronomiche e automobilistiche, bellezze artistiche e architettoniche, qui potete trovare tutto quello che desiderate per passare un weekend invernale indimenticabile!

Prima tappa, un’acetaia storica: un viaggio alla scoperta della tradizione dell’Aceto Balsamico

Modena è una città storica con una tradizione unica e, a due passi dalla città, è possibile trovare numerose acetaie storiche protette dalla frenesia urbana. Se state fuggendo dalla quotidianità e cercate un posto unico e ricco di tradizione, allora non potete non visitare la nostra acetaia, una delle migliori di tutta Modena. Qui, tra botti antiche e profumi intensi, i visitatori verranno accolti dai nostri maestri acetai, pronti a svelare tutti i segreti e a raccontare la storia del nostro prezioso “oro nero”. Con la loro guida, potrete scoprire tutti i processi produttivi dell’Aceto Balsamico, una gemma del territorio caratterizzata da un sapore complesso e unico, inimitabile e distintivo. Le nostre visite guidate, che sono disponibili in diverse lingue per soddisfare la curiosità degli estimatori provenienti da tutto il mondo, hanno inizio con una passeggiata tra i nostri vigneti, il luogo dove tutto ha inizio. Qui, infatti, vengono coltivate solamente le varietà di uva migliori e più adatte alla creazione di un Aceto Balsamico di assoluta qualità.

Dopo la rilassante passeggiata nei vigneti, ci si sposta all’interno dell’acetaia, dove viene preparato il Balsamico. Grazie ai racconti dei maestri acetai verrà spiegata in modo preciso tutta la sua preparazione, che prosegue con la pigiatura delle uve, la cottura del mosto e l’invecchiamento nelle botti in legni pregiati, che conferiscono al prodotto il suo sapore caratteristico e inimitabile. Successivamente, potrete assaggiare in prima persona l’eccellente qualità del nostro Balsamico grazie ad un’esclusiva degustazione in cui, grazie alla sapiente guida dei maestri acetai, compirete un viaggio sensoriale che vi lascerà un ricordo indelebile nelle vostre menti tra le numerose sfumature di sapori tipiche dell’Oro Nero di Modena. Con questa degustazione proverete l’altissima qualità degli ingredienti che utilizziamo, in modo tale da poter garantire sempre un prodotto eccezionale.

Una rilassante passeggiata tra arte e cultura a Modena

Dopo la visita in acetaia, anche una tappa a Modena è d’obbligo: qui potrete fare una passeggiata lasciandovi incantare dalle bellezze architettoniche presenti, immersi in una suggestiva atmosfera invernale sospesa tra arte e storia. Partendo dal centro storico della città, con Piazza Grande e il suo splendido Duomo con la Torre Ghirlandina, potrete ammirare la bellezza di questi luoghi che di inverno si vestono di un fascino particolare.

Successivamente, un’altra tappa da non perdere è sicuramente il Palazzo Ducale, oggi sede dell’Accademia Militare, che spesso è protagonista di eventi culturali, con mostre ed esposizioni. Ma non solo: Modena è anche una città ricca di musei. Un esempio? Il Museo Enzo Ferrari, perfetto per gli amanti delle auto, ma anche il Museo della Figurina, una collezione che racconta il mondo delle figurine da collezione e il loro legame con la cultura popolare.

Scopri le eccellenze artigianali e i prodotti locali

Tra le vie del centro è possibile trovare anche numerose botteghe storiche e negozi di artigianato che, d’inverno, creano un’atmosfera accogliente e calda, che invita a curiosare tra i prodotti locali. Ma non solo souvenir, anche eccellenze alimentari: se desiderate portare un pezzetto di questa terra a casa insieme a voi, allora prima del vostro rientro dovete fare un salto anche nella nostra Bottega all’interno di Acetaia Marchi, un luogo magico in cui i maestri acetai vi illustreranno tutte le varietà di Balsamico da noi prodotte, al fine di trovare quella più adatta al vostro palato.

Tra i prodotti che prepariamo ci sono anche delle eleganti confezioni regalo di Aceto Balsamico, adatte per festeggiare un’occasione speciale con un regalo sfizioso e unico. Se siete, invece, alla ricerca di una bomboniera enogastronomica originale, noi di Acetaia Marchi produciamo le migliori bomboniere in Emilia-Romagna con il nostro Aceto Balsamico, completamente personalizzate e adatte a matrimoni, battesimi e comunioni. Insomma, da noi potete trovare tutto quello che cercate e anche di più! Qualora non fosse possibile per voi venirci a trovare fisicamente per apprezzare questo prodotto e tutte le sue numerose varietà, grazie al nostro e-commerce potete acquistarlo e farlo arrivare direttamente a casa vostra, ovunque voi siate.

Una gita a Modena e presso Acetaia Marchi per un weekend indimenticabile

Modena è un mix inconfondibile di eleganza storica e di tradizione culinaria: questo la rende certamente una meta irresistibile anche durante i mesi invernali. Le giornate più brevi, l’aria frizzante e le luci calde contribuiscono a decorare la città, andando a creare un’atmosfera unica e suggestiva.

Passeggiare tra le sue vie e ammirare i suoi monumenti è, sicuramente, un’attività imperdibile, ma se vi state chiedendo cosa fare a Modena, anche visitare un’acetaia è un’occasione da non perdersi, poiché permette di compiere un viaggio all’interno della cultura e della tradizione unica di questo territorio, molto importante a livello culinario sia in Italia che all’estero. Questa è l’occasione migliore per scoprire ogni dettaglio sull’Aceto Balsamico, una gemma preziosa il cui valore viene riconosciuto a livello mondiale. Vi aspettiamo al più presto da Acetaia Marchi per vivere un’esperienza unica ed indimenticabile!


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Una visita guidata alla scoperta dell'aceto balsamico

Quando parliamo del vero Aceto Balsamico, quello D.O.P. e I.G.P., è istintivo e immediato il collegamento con la città e con l’intera provincia di Modena. Qui, infatti, si trovano meravigliosi vigneti che producono dei particolari tipi di uve caratterizzate dalla giusta concentrazione di zuccheri e acidità. Queste uve si rivelano una materia prima di assoluta eccellenza proprio per la produzione di Aceto Balsamico.

Se volete regalarvi una tappa del turismo enogastronomico o una visita che sia una esperienza sensoriale inimitabile per gusti e contenuti, allora vi consigliamo di prenotare una visita alla nostra acetaia. Grazie a questa meravigliosa esperienza potrete scoprire tutti i segreti di questo prodotto caratteristico del nostro territorio: ciò che vedrete, ascolterete e degusterete sicuramente vi conquisterà e vi lascerà un ricordo indelebile nella vostra memoria!

Una visita che vi racconterà un’affascinante storia che parte dai Romani

Le origini dell’Aceto Balsamico di Modena sono da ricercare secoli e secoli fa, poiché risalgono addirittura agli antichi Romani. Infatti, questo popolo per tradizione era solito cuocere il mosto d’uva per ottenere un condimento saporito per le pietanze, che aveva la prerogativa di conservarsi a lungo. A quei tempi, il balsamico non era ancora quello che conosciamo oggi, ma era un prodotto molto apprezzato, ritenuto un valido dolcificante e anche un prezioso medicinale: per questo motivo viene conosciuto con il termine “balsamico”.

Tuttavia, bisognerà arrivare all’XI secolo per trovare un legame documentato tra l’Aceto Balsamico e Modena. Da quel periodo in poi, infatti, le testimonianze si sono moltiplicate fino ad intrecciarsi con la storia di importanti famiglie nobili, molto note in passato nel nostro territorio. Ce ne sono alcune che hanno tanto amato e incoraggiato la produzione di questo condimento. Dalla metà dell’Ottocento, questo prodotto enogastronomico è stato più volte il protagonista incontrastato di molte tavole… Nella storia più recente sono stati attribuiti al balsamico i meritati e prestigiosi riconoscimenti D.O.P. e I.G.P., nonché tanti premi in Italia e in giro per il mondo. Durante una visita guidata alla nostra acetaia vi racconteremo tutte le parti più importanti dell’evoluzione del Balsamico e anche della nostra storia!

 

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Tra gusto, tradizioni e cultura: un percorso all’insegna del Balsamico

Una visita all’acetaia è un’occasione unica per scoprire tutti i segreti del Balsamico e della sua produzione: infatti, è possibile conoscere e ammirare l’intera filiera produttiva e toccare con mano la qualità delle materie prime che caratterizza questo prodotto. Si potrà passeggiare per i vigneti per poi addentrarsi nei luoghi dove, con la sapiente maestria tramandata da generazione in generazione, tutto si compie.

Ogni passaggio verrà illustrato in modo preciso e accurato sotto i vostri occhi, partendo dalla pigiatura delle preziose uve fino alla cottura del mosto e al suo trasferimento in botti realizzate in aromatici legni pregiati. È proprio all’interno di queste ultime che si compie l’invecchiamento, che dona al Balsamico il suo gusto caratteristico e tanto amato. Infatti, il nostro Aceto Balsamico si evolve e assorbe i sapori per tutta la durata della maturazione nelle botti e, una volta imbottigliato, conserva tutta la sua bontà per un lungo periodo, riuscendo a conquistare anche i palati più fini.

Con questa straordinaria opportunità potrete comprendere e apprezzare pienamente il valore dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. e dell’Aceto Balsamico di Modena I.G.P. Potrete conoscere il lavoro, la pazienza, la costanza, la dedizione e la determinazione da cui nascono e che spiegano le caratteristiche che li hanno resi celebri e inimitabili. I nostri maestri acetai vi racconteranno tutta la cura e la passione che mettono per accertarsi che sulle vostre tavole possa arrivare un prodotto di altissima qualità e dal gusto inconfondibile.

Un pezzo di tradizione anche a casa vostra: la nostra Bottega e l’e-commerce

Alla fine della visita, non potete non visitare la nostra straordinaria Bottega, dove sono disponibili tutti i prodotti che prepariamo con grande cura e passione. I nostri maestri acetai potranno consigliarvi il tipo di Balsamico più adatto alle vostre necessità ed esigenze, che sappia soddisfare pienamente i vostri gusti e farvi vivere un’esperienza gustativa unica e inimitabile. Tra le diverse proposte che offriamo, potete trovare il Balsamico vestito a festa in una splendida confezione regalo accattivante e raffinata, caratterizzata da un design tradizionale e unico, adatta per essere data in dono.

Ma non solo: se siete alla ricerca di bomboniere enogastronomiche originali, allora noi di Acetaia Marchi abbiamo quello che cercate. Infatti, creiamo le migliori bomboniere in Emilia-Romagna con Aceto Balsamico, così da poter celebrare ogni occasione, dalla comunione fino al matrimonio. Se non potete venire da noi fisicamente, ma siete curiosi di assaggiare la bontà dei nostri prodotti, allora potete visitare il nostro e-commerce, dove troverete il nostro catalogo con tutte le proposte che offriamo ai nostri clienti.

Cosa aspettate? Venite a trovarci da Acetaia Marchi!

Come avrete compreso, fare una visita alla nostra acetaia vi darà la possibilità di conoscere – sotto tutti gli aspetti – l’Oro Nero di Modena. Se vi state chiedendo cosa fare a Modena, la risposta è una visita guidata in una delle migliori Acetaie della città. I tour per Acetaia Marchi sono disponibili in diverse lingue per soddisfare gli estimatori di questo prodotto provenienti da ogni parte del mondo e sono un’ottima occasione in cui poter degustare il Balsamico di nostra produzione in modo semplice e veloce. Inoltre, se vorrete, potrete scoprire il gusto di tutta una serie di prelibate preparazioni in cui è protagonista: sono tantissime le bontà del territorio che vengono arricchite con l’Aceto Balsamico!

Con le nostre visite guidate in acetaia desideriamo offrirvi molto di più di una semplice esperienza. Vi invitiamo a intraprendere un vero e proprio percorso enogastronomico, un viaggio straordinario attraverso i sapori, i profumi e le tradizioni che rendono unico il nostro territorio. Ogni passo della visita vi permetterà di scoprire la storia secolare dietro alla produzione del Balsamico, un prodotto simbolo della nostra terra. Dopo questa esperienza, starà a voi stabilire se preferite il profumo e la consistenza dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. o se amate l’I.G.P. nella versione classica o biologica. Una cosa è certa: questa esperienza vi lascerà un ricordo indelebile e un nuovo legame con i sapori di questo territorio. Non potete assolutamente mancare!


Alcune curiosità sull’Aceto Balsamico

L’Aceto Balsamico di Modena è un prodotto conosciuto e rinomato in tutto il mondo: conta, infatti, numerosi estimatori che ne esaltano il suo sapore inconfondibile. Utilizzato in molte ricette, spesso si sente parlare di tutti gli abbinamenti possibili tra balsamico e i più disparati alimenti.

Tuttavia, sono tanti i segreti che gravitano intorno all’Aceto Balsamico, ed il suo stesso legame profondo con il clima, il territorio e le tradizioni familiari locali lo rende una fonte di curiosità di cui molti vorrebbero approfondirne la conoscenza. Se sei tra queste persone, non ti preoccupare: in questo articolo ti sveleremo alcuni segreti legati a questo straordinario prodotto locale!

Quanto conosci dell’Aceto Balsamico?

Da dove deriva il termine “balsamico”, e come si assaggia nel modo migliore? In questo approfondimento potrai avere delle risposte a tutte le domande più curiose legate a questo prodotto conosciuto in tutto il mondo!

Da dove deriva il termine “balsamico”

Come mai questo aceto è conosciuto con il termine “balsamico”? La risposta è molto semplice, e va ricercata nell’origine di questo prodotto: infatti, inizialmente l’Aceto Balsamico era così chiamato in quanto in passato si riteneva avesse delle particolari virtù curative e terapeutiche, proprio come i balsami che nei secoli passati erano somministrati ai malati per curarli.

Infatti, il termine deriva dal greco antico “balsamon”, che significa “lenimento”, e già nell’antica Roma il mosto cotto era consigliato a tutti coloro che soffrivano di mal di gola, disturbi delle vie respiratorie oppure a chi aveva problemi allo stomaco. Ma quanto c’è di reale in questa credenza? L’Aceto Balsamico, in realtà, ha effettivamente delle comprovate proprietà antisettiche ed è di aiuto alla digestione.

La batteria del Balsamico è donna

Che cosa si intende con il termine “batteria” di Aceto Balsamico? Questo concetto indica l’insieme delle botti di Aceto Balsamico di Modena che le famiglie custodivano in casa, tradizionalmente nei sottotetti delle abitazioni, dove è possibile sfruttare al meglio la forte escursione termica. La batteria, di solito, ha un numero dispari di botti, disposte dalla più grande alla più piccola, e il balsamico invecchia all’interno di tutte queste per un numero prestabilito di anni: questo processo può durare intere generazioni.

Una volta la tradizione voleva che per ogni figlia femmina nata fosse costruita e avviata una nuova batteria, e che la ragazza, una volta adulta, la portasse in dote: il balsamico, dunque, rappresentava un vero e proprio patrimonio per la famiglia. Inoltre, spesso molte batterie avevano un nome femminile: questo a testimonianza del fatto che la terminologia del mondo del balsamico è strettamente legata alla donna. Alcuni esempi? Il termine “Madre dell’Aceto”, che indica la pellicola che si forma sulla superficie delle botti, oppure “Botte Madre” o “Badessa”, che si riferisce ad una grande botte che alimenta le altre batterie.

 

Una pietra sulla botte

Nelle acetaie tradizionali o in alcune foto di acetaie antiche, su ogni botte di legno è presente una pietra. Questo perché un tempo si usava chiudere le botti con una pietra, che per tradizione proveniva rigorosamente dal fiume Panaro o Secchia, con la convinzione che questo accorgimento servisse per dare all’aceto il gusto tradizionale che lo contraddistingue. Il motivo? La forma irregolare del sasso del fiume lascia passare un po’ di aria, che permette all’aceto di respirare e quindi di ossigenarsi per fermentare e risentire le escursioni termiche.

La garza presente sul foro della botte, invece, serve per proteggerlo dall’ingresso di eventuali impurità. Oggi questa tradizione non è più seguita, ma in ogni batteria la chiusura delle botti mantiene le giuste condizioni di conservazione dell’aceto, permettendo il passaggio d’aria.

La degustazione perfetta dell’Aceto Balsamico

Come assaporare al meglio le caratteristiche dell’Aceto Balsamico di Modena? Gli intenditori non utilizzano mai un cucchiaio di metallo, perché questo fa reagire la vitamina C con l’ossigeno e conferisce al balsamico note ferrose che ne alterano il sapore. Infatti, è meglio utilizzare un cucchiaio di ceramica, perché questo materiale è privo di qualsiasi caratteristica che potrebbe andare a influenzare il processo di degustazione e permette di apprezzare al meglio le caratteristiche gustative ed olfattive di questo prodotto.

Il metodo più antico contempla l’utilizzo delle proprie dita, mettendo alcune gocce di Aceto Balsamico tra il pollice e l’indice. In questo modo, il calore della pelle rende le peculiarità del balsamico più nette e si andrà ad esaltarne il gusto.

Chi è l’oxologo?

Questo termine tecnico indica l’esperto di Aceto Balsamico: la parola “oxologo” deriva dal greco “oxos” che indica, appunto, aceto. Questo professionista si impegna a seguire pazientemente tutte le fasi di produzione del balsamico, dalla cottura del mosto fino all’imbottigliamento. Questi esperti sono animati da una grande passione per questo prodotto, e nella loro attività mettono molta cura e attenzione: il rispetto per le tradizioni e la preparazione è, dunque, fondamentale.

Se sei curioso di scoprire tutte le fasi di questo lungo processo, noi di Acetaia Marchi offriamo delle visite guidate nella migliore acetaia di Modena: grazie a questa esperienza potrai scoprire tutti i segreti della produzione del balsamico, passeggiare per i vigenti e godere di un’ottima degustazione per provare sul tuo palato l’altissima qualità dei nostri prodotti creati con passione. Le visite organizzate in acetaia sono disponibili in diverse lingue, per soddisfare la curiosità degli estimatori provenienti da tutto il mondo. Ti aspettiamo!

I padri del balsamico

Le figure che hanno reso grande l’Aceto Balsamico di Modena sono principalmente tre: il medico e naturalista Antonio Vallisnièri, che ha studiato le caratteristiche e le proprietà benefiche di questo straordinario prodotto e che nel XVIII secolo notò che già nel 1288 alcuni documenti attestavano la presenza del balsamico nella corte di Obizzo II d’Este. Importantissimo anche il produttore Francesco Aggazzotti, che nel 1862 scrisse all’avvocato Pio Fabriani la perfetta formula per ottenere un ottimo balsamico, che ancora oggi è la base di partenza del disciplinare.

Infine, è necessario citare anche il chimico Fausto Sestini, che nel 1863 compì il primo studio scientifico sul prodotto, determinandone composizione chimica e caratteristiche fondamentali che lo distinguevano dagli altri aceti presenti nel mondo.

La passione di Acetaia Marchi

L’Aceto Balsamico rappresenta un importantissimo patrimonio culturale e tradizionale italiano, che viene trasmesso da generazione in generazione e che porta con se’ un gran numero di curiosità e peculiarità. Per la sua versatilità, oggi noi di Acetaia Marchi amiamo utilizzarlo nei modi più disparati, rendendolo protagonista di eventi speciali sotto forma, ad esempio, di bomboniera enogastronomica, oppure condividendolo come dono in una confezione regalo. In qualsiasi veste, rimane comunque un pezzo di storia fondamentale del territorio e un prodotto dal valore inestimabile.

Se sei interessato a provare i nostri prodotti, vieni a trovarci nella nostra Bottega a Modena: qui potrai provare l’Aceto Balsamico di Modena I.G.P., Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P e i Condimenti Balsamici di nostra produzione, e potrai farti consigliare dai nostri esperti maestri acetai. Cosa aspetti? Vieni a trovarci!


monumento a matilde sdi canossa

Un pezzo di storia dell’aceto balsamico di Modena: il monaco Donizone

La storia dell’aceto balsamico di Modena affonda le sue radici in un passato lontano, ma ancora oggi risulta un prodotto estremamente attuale ed adatto a tutte le occasioni, spesso usato anche come cadeau per celebrare momenti da ricordare. Tuttavia, la sua diffusione nasconde episodi incredibili e curiosità che rendono questo prodotto tipico del nostro territorio ancora più speciale: un pezzo di questa storia porta addirittura la “firma” del monaco Donizone.

Siete curiosi di sapere di cosa si tratta e cosa successe tanto tempo fa? Oggi ve lo raccontiamo noi di Acetaia Marchi in questo articolo, partendo dalle sue origini più lontane fino ad arrivare ad oggi e alle nuove proposte più in voga!

Un monaco e il suo poema mai consegnato alla protagonista

Tra l’XI e il XII secolo visse un monaco benedettino di nome Donizone. Egli abitava all’interno del monastero di Canossa, di cui più tardi divenne abate. Il monaco scrisse “Vita Mathildis”, un poema in due libri, il cui titolo effettivo fu “De principibus Canusinis”. Ma perché questo monaco è entrato a gamba tesa a far parte della storia dell’aceto balsamico di Modena?

In queste pagine il monaco raccontò una parte della vita della Contessa Matilde di Canossa, più precisamente di ciò che accadde negli ultimi anni. Alla fine, dovette aggiungere anche un capitolo che parlava della sua morte. Quest’ultima si verificò nel luglio del 1115, prima ancora che ella potesse leggere l’opera scritta espressamente per lei. Un altro capitolo aggiuntivo, quello finale, fu invece dedicato all’arrivo a Canossa dell’imperatore Enrico V, che avvenne nella primavera dell’anno successivo alla morte della donna.

 

Vita Mathildis Monaco Donizone di Canossa

Dalle gesta eroiche alla storia dell’aceto balsamico di Modena

L’intento del monaco era quello di scrivere un poema che elogiasse la dinastia dei Canossa ed in particolare la Contessa Matilde, rendendo tutta la stirpe ancor più eroica agli occhi dei lettori. Proprio per questo, l’uomo si impegnò molto per dare enfasi ad ogni più importante evento accaduto.

Il monaco fu l’unico testimone di tanti fatti realmente accaduti e sono questi che danno vita al suo poema. Tra i suoi racconti c’è anche la parte che si interseca con la storia dell’Aceto Balsamico di Modena. Infatti, il testo narra che al tempo di Matilde si produceva il balsamico. Donizone parlò di questo nettare che, già nel 1046, si produceva proprio nella rocca di Canossa.

Quando il re e futuro imperatore Enrico II passò nel territorio di Piacenza, decise di mandare un messaggero al padre di Matilde, ovvero il marchese Bonifacio. Costui era incaricato di chiedere al regnante di Canossa di poter avere un po’ di quell’Aceto tanto apprezzato e lodato e la cui fama era arrivata fino alle orecchie del futuro Imperatore: senza esitare il marchese mandò in dono all’imperatore il Balsamico prodotto nella sua rocca, mettendolo inoltre all’interno di una preziosa botticella d’argento. Questo fatto è oramai parte della storia dell’Aceto Balsamico di Modena e della nostra tradizione e ci fa capire quanto questo alimento fosse molto apprezzato già all’epoca: un dono per principi, re ed Imperatori!

Un’interessante curiosità

Nonostante la narrazione, il monaco Donizone non usò mai la parola “balsamico” all’interno dei suoi testi. Questo, però, non deve destare alcun dubbio: l’Aceto di cui parla è sicuramente quello che conosciamo oggi ma l’attributo balsamico è arrivato più recentemente. Per la precisione, questo termine venne usato per la prima volta nel 1747 all’interno del Registro delle vendemmie e vendite dei vini e negli inventari ducali della Reggia Estense di Modena.

La storia dell’aceto balsamico di Modena è cominciata proprio tanto tempo fa!

Insomma, l’aceto balsamico affonda le sue origini in un passato lontano. Le ipotesi dicono che sia nato per caso, grazie ad una persona che si dimenticò del mosto cotto d’uva (la saba, usata ancora oggi come dolcificante) all’interno di un vaso. Dopo un po’ di tempo se ne accorse e lo assaggiò, scoprendo dunque la bontà di questo straordinario prodotto.

L’acetificazione aveva infatti iniziato il suo corso naturale e da quell’assaggio nacque pian piano il processo di produzione che conosciamo oggi e che conobbe anche la stessa famiglia della Contessa Matilde. Se non fosse stato per il monaco Donizone, chissà se avremmo mai conosciuto questa piccola parte di storia dell’Aceto Balsamico di Modena legata alla rocca di Canossa!

L’aceto balsamico oggi: le novità proposte

Ancora oggi l’Aceto Balsamico rimane più che mai attuale, oltre ad essere uno dei prodotti tipici della zona di Modena più conosciuti e apprezzati nel mondo intero. Si tratta infatti di un’eccellenza gastronomica che si avvale di una tradizione che, come abbiamo visto, affonda le sue radici in un passato lontano e che comunque ha mantenuto nel corso dei secoli una storia che viene tramandata di generazione in generazione.

Contando numerosi estimatori in tutto il mondo, spesso viene acquistato come souvenir quando si visitano queste zone in Italia oppure viene regalato per celebrare dei momenti speciali. Apprezzato in ogni forma, è il dono perfetto quando è racchiuso in una confezione regalo. Viene inoltre utilizzato anche nella veste di bomboniera enogastronomicha per le occasioni speciali. Che sia un matrimonio, un battesimo oppure una comunione, il balsamico è sempre perfetto per soddisfare le esigenze anche dei palati più fini!

Inoltre, se volete assaggiare personalmente la bontà di questo prodotto e siete curiosi di scoprire il tradizionale processo di realizzazione di questa squisita gemma del territorio, tra le cose da fare a Modena c’è sicuramente una visita guidata in acetaia. A partire da una passeggiata rilassante nel vigneto fino alla degustazione dei prodotti da noi preparati con cura, i nostri esperti vi accompagneranno in questo viaggio alla scoperta della storia e dei segreti del Balsamico. Questa straordinaria esperienza all’interno di Acetaia Marchi sarà una festa per i vostri occhi e per le vostre papille gustative!

Le migliori acetaie di Modena

Noi di Acetaia Marchi siamo tra le migliori acetaie della zona di Modena: nella nostra Bottega potrete assaggiare personalmente gli straordinari prodotti che prepariamo con grande cura ed attenzione, nel completo rispetto della tradizione del balsamico. I nostri esperti, inoltre, sapranno consigliare ai visitatori i prodotti più adatti alle diverse esigenze, garantendo un’esperienza di gusto unica ed inimitabile.

Se invece volete assaggiare i nostri prodotti ma non avete l’occasione di venire a trovarci fisicamente, non preoccupatevi: grazie al nostro e-commerce potrete sfogliare il nostro catalogo e scegliere tra la selezione di prodotti quello che preferite, acquistandolo direttamente da casa vostra. Cosa aspettate? Portate nella vostra casa un pezzo di questo meraviglioso territorio!


Il Ministero della Cultura sostiene la candidatura del Balsamico per l’Unesco

Una notizia importantissima per il mondo della produzione del balsamico: il Ministero della Cultura, infatti, ha deciso di sostenere, con il supporto della Regione Emilia-Romagna, la candidatura “Tradizione del Balsamico tra socialità, arte del saper fare e cultura popolare di Modena e Reggio Emilia” a Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO. Questo concetto è stato ribadito da Francesco Gilioli, Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura.

Il motivo è semplice: infatti, nell’Aceto Balsamico di Modena c’è una tradizione ed una storia incredibile, che meritano di essere celebrate e che devono essere conservate. UNESCO, l’agenzia delle Nazioni Unite che promuove la cultura, l'educazione e l'informazione è intenzionata a portare avanti la candidatura avanzata già nel 2019 in cui è presente l’importante aspetto immateriale che caratterizza questo tipo di riconoscimento, in quanto è qualcosa di pervasivo e localizzato sul territorio.

L’Aceto Balsamico di Modena come patrimonio Unesco

Questa candidatura per riconoscere l’Aceto Balsamico di Modena come patrimonio immateriale dell’Unesco era stata presentata già a partire dal 2019, e ad oggi questo progetto è al vaglio del Ministero della Cultura. Una volta portata a termine l’approvazione della Cucina Italiana come Patrimonio Unesco, anche questa richiesta verrà riattivata, con la speranza che anche questo percorso nel giro di qualche anno riesca ad ottenere un riconoscimento di questo valore, che significherebbe vedere riconosciuta la tradizione di un territorio, ma soprattutto quella di tante famiglie e di tanti imprenditori modenesi e reggiani che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo di questo straordinario prodotto.

Questa notizia è stata diffusa a Milano il 25 marzo da Stefano Bruno Galli, consigliere per i rapporti con gli enti territoriali e locali in materia di valorizzazione del patrimonio culturale del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in occasione della conferenza inaugurale della prima edizione del “Balsamic day”, una giornata istituita a livello nazionale e totalmente dedicata all'Aceto Balsamico di Modena. Il 25 marzo, infatti, è l'anniversario del riconoscimento ufficiale da parte del ministero dell'Agricoltura dell'impatto dell'industria dell'Aceto balsamico di Modena sulla gastronomia e sulla cultura italiana avvenuto nel 1993.

Una tradizione di Modena famosa in tutto il mondo

La scelta di candidare questo gustoso prodotto celebrato in tutto il mondo è nata a partire dal territorio e dalle comunità locali, che hanno dato vita ad un iter che ha coinvolto numerose famiglie e imprese localizzate nelle province di Modena e Reggio Emilia rappresentative della tradizione, della storia e dell’identità dell’Aceto Balsamico sul territorio.

Infatti, si parla spesso dell’importanza dell’autenticità e della tutela dell’Aceto Balsamico, un tema fondamentale per uno dei prodotti più esportati al mondo con il 92% della produzione che raggiunge addirittura 130 Paesi, ma che è anche tra i più imitati. In questo frangente diventa quindi necessario il sostegno delle istituzioni, un gesto che va a ribadire l’importanza della produzione all’interno del nostro Paese, dimostrando una grande attenzione e sensibilità verso il lavoro delle imprese e delle opportunità che hanno saputo cogliere sviluppando strategie di posizionamento sui mercati esteri anche a lungo termine.

La produzione del balsamico

La tradizione legata a questo prodotto è lunghissima e ricchissima di storia, ed è parte del DNA del territorio modenese. Le sue origini risalgono a un tempo lontano e a luoghi esotici, ed il suo consumo risale già a partire dal 4000 a.C. con i Babilonesi, che lo ricavavano dalla fermentazione di datteri, fichi, albicocche e lo usavano come condimento o per conservare altri alimenti. Tuttavia, le radici dell’Aceto Balsamico della Tradizione sono da ricercare nella consuetudine di cuocere il mosto: di questa pratica c’è testimonianza in Egitto ma è proprio tra i Romani che la produzione di mosto cotto diventa un’attività comunemente praticata, citata anche da Virgilio nelle Georgiche.

Successivamente, presso le corti degli Este, prima a Ferrara e successivamente a Modena, erano utilizzati dei prodotti che possono essere considerati i precursori dell’Aceto Balsamico di Modena che, come oggi sappiamo, ha caratteristiche del tutto diverse dal Balsamico della tradizione. Infatti, quando gli Estensi nel 1598 si trasferirono a Modena scoprirono un aceto sconosciuto ai più, prodotto a livello familiare e in ambienti ristretti e con caratteristiche diverse.

Per la prima volta, nel 1747 sui registri delle cantine segrete della Corte Estense fu denominato ‘aceto balsamico’, precedentemente conosciuto come ‘aceto del Duca’, a sottolinearne la sua essenza molto preziosa. Dal XVIII secolo in poi aumentano le notizie sul Balsamico, anche se intorno a questo prodotto permane il riserbo delle famiglie che lo possiedono. Ma è nell’Ottocento che si trovano testimonianze fondamentali riguardo all’utilizzo del solo mosto cotto per produrre quello che oggi è il Balsamico della tradizione.

Cosa fare a Modena: una visita in Acetaia

Questo aspetto interessante della tradizione viene raccontato durante le visite guidate in Acetaia Marchi che organizziamo per tutti gli appassionati. Questi momenti sono occasioni preziosissime in cui è possibile immergersi totalmente all’interno di questo straordinario mondo governato dai sapori. Grazie ai maestri acetai, verrete accompagnati all’interno della produzione dell’Aceto Balsamico, scoprendo tutti i segreti legati alla sua creazione e visitando i luoghi in cui viene conservato.

Partendo da una passeggiata all’interno delle viti, si passa poi all’interno dell’acetaia, dove il prodotto viene conservato all’interno di botti di diversi tipi di legno, che conferiscono all’aceto il suo sapore caratteristico ed apprezzato in tutto il mondo. Le visite, disponibili in diverse lingue per permettere a tutti i visitatori di scoprire tutte le curiosità del prodotto, comprendono anche una degustazione delle diverse tipologie di aceto da noi prodotte: in questo modo, sarà possibile provare in prima persona l’altissima qualità degli ingredienti utilizzati e lo straordinario risultato finale.

 

La Bottega per i tuoi acquisti!

Al termine di questo straordinario percorso è possibile visitare la nostra Bottega, un luogo speciale dove potrete portare a casa vostra un piccolo pezzo di questo territorio. Qui, sarete supportati nella scelta del prodotto più adatto al vostro palato grazie al rapporto diretto con i venditori, che saranno felici di consigliarvi e di rispondere a tutte le vostre domande. Questo contatto crea un’esperienza preziosa, che rende l’intera visita un momento coinvolgente per i nostri visitatori e clienti.

Qualora voleste acquistare un prodotto in un secondo momento, non temete: abbiamo a disposizione anche un e-commerce in cui sono presenti tutte le varietà di aceto prodotto dalla nostra Acetaia, che verranno spedite direttamente a casa tua, per poter apprezzare questo prodotto ovunque tu sia.

Non perderti un’esperienza straordinaria

Se sei nella zona e ti stai chiedendo cosa fare a Modena, non perderti un’esperienza di gusto straordinaria, che può arricchirti a livello culturale e gastronomico: visita Acetaia Marchi e prova i nostri prodotti, per comprendere appieno l’altissima qualità che offriamo. Vieni a trovarci il prima possibile!


batteria Aceto Balsamico di Modena

L’aceto balsamico: un po’ di storia... e dopo un tour guidato in acetaia!

La storia dell’aceto balsamico è profondamente legata al territorio modenese e affonda le sue radici in una tradizione secolare. Quest’ultima, nel 2000, ha portato il prodotto tradizionale ad ottenere la Denominazione d’Origine Protetta (D.O.P.). Nel 2009, invece, ha permesso al condimento realizzato con l’aggiunta dell’aceto di vino al mosto cotto di essere inserito dalla Commissione Europea nel registro delle produzioni I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta). Vediamo quali sono le principali tappe del balsamico, dal passato ad oggi, e come saperne di più grazie a un tour guidato in acetaia.

Le tracce nell’Antica Roma

Tutti noi sappiamo che l’aceto balsamico è di origine italiana, ma pochi di noi sanno che la storia di questo condimento ha origini antichissime. Troviamo, infatti, alcune tracce della sua produzione e del suo utilizzo già presso le civiltà mediorientali del III millennio a.C. e, soprattutto, durante il periodo degli antichi Romani. È proprio presso questi ultimi che nacque la cottura del mosto d’uva, tipica del processo di produzione dell’aceto balsamico che si può osservare durante un tour guidato in acetaia.

Inizialmente, però, il mosto non veniva usato come condimento. Di tale utilizzo troviamo traccia nel primo libro delle Georgiche di Virgilio. Più nello specifico, all’interno di esso si parla di una donna della zona emiliana che cuoceva il mosto per riporlo in botti e consumarlo successivamente.

Alla corte degli Estensi

Nel corso dei secoli, l’antenato del balsamico ha subito numerosi cambiamenti. Tuttavia, le prime concrete testimonianze riguardanti un condimento della zona modenese, simile all’aceto balsamico, risalgono al trasferimento della famiglia degli Estensi da Ferrara a Modena. Nei registri delle cantine segrete estensi, relative all’anno 1747, si parla proprio di questo interessante prodotto enogastronomico.

L’invasione napoleonica e il commercio dell’aceto balsamico

Fino al 1796, anno dell’invasione napoleonica, l’aceto balsamico era un condimento presente solo sulla tavola dei duchi estensi. Dopo l’arrivo di Napoleone in Italia, questo prodotto cominciò ad essere conosciuto e venduto anche al di fuori del Ducato di Modena. I produttori cominciarono a presentarlo in numerose esposizioni internazionali, riscuotendo un grande successo.

È possibile inoltre far risalire al XIX secolo l’affermazione delle prime dinastie di produttori dell’oro nero balsamico, che ancora oggi sono parte del Consorzio di Tutela.

 

invasione napoleonica a Modena

L’aceto balsamico oggi

Nel 1933 il balsamico venne riconosciuto in via ufficiale dal Ministro dell’Agricoltura Giacomo Acerbo. È nel 1965, invece, che nella Gazzetta Ufficiale venne inserito il primo disciplinare sulle “Caratteristiche di composizione e modalità di preparazione dell’Aceto Balsamico di Modena”. Con il passare del tempo, questo condimento si è sempre più diffuso. Ha ottenuto un apprezzamento maggiore, anno dopo anno.

L’Aceto Balsamico di Modena di Acetaia Marchi e il tour guidato in acetaia

Come dicevamo all’inizio, dalla diffusione e dall’apprezzamento ottenuti nel tempo, il balsamico è arrivato ad ottenere dei riconoscimenti importantissimi. Noi di Acetaia Marchi ne siamo fieri e per questo produciamo il nostro aceto dando valore alla tradizione e usando uve di prima qualità. Non usiamo conservanti o altre sostanze che possono alterare l’autenticità del condimento. Proponiamo solo prodotti capaci di garantire un’esperienza culinaria unica e indimenticabile.

Portate in tavola il gusto della tradizione grazie all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. e all’Aceto Balsamico di Modena I.G.P. proposti da Acetaia Marchi. Poi, non esitate a prenotare un tour guidato in acetaia, durante il quale scoprirete come viene prodotto questo delizioso e prezioso condimento. Di certo non ve ne pentirete!

 


4 cose che (forse) non sapete sull'aceto balsamico

L'aceto balsamico è un condimento dal sapore ricco e complesso che ha profonde radici nella tradizione culinaria italiana. Ma quanti di noi conoscono veramente tutto ciò che c'è da sapere su questo liquido prezioso? Ecco quattro cose che forse non sapete sull’Oro Nero di Modena.

1. Il lungo processo di invecchiamento

Mentre molti condimenti sono pronti per l'uso immediato, il balsamico è un prodotto a cui serve tempo per essere pronto. La sua produzione è un processo artigianale che può durare anche decenni! Le uve, generalmente Trebbiano o Lambrusco, vengono pressate e il mosto ricavato viene cotto lentamente per ore. Successivamente, l'aceto viene invecchiato in botti di legno, spesso fatte di rovere o castagno. Alcuni aceti balsamici tradizionali di alta qualità possono anche essere stati invecchiati per 25 o 50 anni. Questo invecchiamento prolungato permette all’aceto balsamico di sviluppare un sapore più complesso e una consistenza densa e sciropposa.

2. L'Etichetta DOP (Denominazione di Origine Protetta) dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena

Quando acquistate una bottiglia di balsamico tradizionale, vi trovate di fronte all'etichetta DOP. Questa sigla significa "Denominazione di Origine Protetta" ed è un marchio di qualità riconosciuto a livello europeo. L'etichetta DOP garantisce che l'aceto balsamico è stato prodotto in modo tradizionale e autentico, seguendo rigorosi standard di qualità e provenendo da uno specifico territorio italiano, ovvero quello di Modena.

3. L'arte dell'invecchiamento

L'invecchiamento del balsamico è una vera e propria arte. Mentre l’Aceto Balsamico di Modena IGP deve invecchiare per almeno 60 giorni, il Tradizionale deve invecchiare per almeno 12 anni. Durante questo lungo periodo le botti sono aperte per far entrare l'aria, stimolando così il processo di ossidazione e sviluppando il caratteristico aroma e sapore del balsamico. Vengono usate anche botti di legni diversi e in differenti dimensioni: periodicamente si procede al travaso in botti più piccole, senza aggiungere neanche una sostanza aromatica. Queste pratiche richiedono grande maestria e una grande esperienza: è infatti necessario saper trovare l'equilibrio perfetto tra l’invecchiamento desiderato e l'esposizione all'aria.

 

Volete sapere di più sull’aceto balsamico?

Come avete potuto vedere (e come certamente saprete già da tempo, se lo avete assaporato), l'aceto balsamico è molto più di un semplice condimento: è una testimonianza della tradizione e dell'arte culinaria italiana. La prossima volta che lo versate sulla vostra insalata o lo utilizzate per marinare la carne, ricordatevi di queste curiosità che rendono questo condimento così unico e affascinante... Se poi volete saperne di più e vedere da vicino come viene preparato, non vi resta che prenotare una visita in acetaia. Potete trovare maggiori informazioni direttamente QUI.


acetaia modena

5 motivi per visitare un’acetaia a Modena

L'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è un tesoro culinario che ha radici antiche e un sapore unico. Ogni acetaia a Modena racconta una storia e una tradizione, e offre ai visitatori l'opportunità di immergersi nell'arte della produzione di questo elisir prezioso. Visitare questi luoghi assicura un'esperienza unica agli amanti del cibo, della cultura italiana e non solo. Pronti per un viaggio nel mondo dell'aceto balsamico? Vediamo quali sono i cinque principali motivi per visitare un’acetaia.

Motivo n.1 – La scoperta di una tradizione magnifica

Modena, una città nel cuore dell'Emilia-Romagna, è famosa in tutto il mondo per le sue acetaie e la produzione dell'Aceto Balsamico Tradizionale. All’interno di questi luoghi si possono scoprire i segreti di una preziosa arte culinaria, tramandata di generazione in generazione. Durante una visita guidata in un’acetaia a Modena, si possono conoscere le diverse fasi del processo di produzione dell'aceto balsamico, che avviene attraverso la fermentazione e l'invecchiamento del mosto d'uva cotto.

Motivo n.2 – Le botti che fanno la differenza in ogni acetaia a Modena

Quando si visitano le acetaie si possono anche ammirare le botti di legno. Esse fanno la loro parte per conferire all'aceto balsamico il suo sapore unico e complesso… e la cosa più affascinante è che alcune di esse possono persino avere centinaia di anni! Alcune di queste botti sono quindi passate di generazione in generazione e sono diventate testimoni silenziose della lunga storia di questa prelibatezza.

Motivo n.3 – La degustazione delle diverse varietà

Durante la visita in un’acetaia a Modena, è possibile degustare diverse varietà di aceto balsamico, scoprendo tutte le sfumature di gusto e di aroma che lo caratterizzano. La degustazione potrà aiutare a comprendere quale tipologia si preferisce per le proprie preparazioni culinarie.

acetaia modena

Motivo n.4 – Il contatto con la natura

La visita in un'acetaia a Modena è un'esperienza che permette di immergersi nella cultura e nelle tradizioni culinarie italiane, scoprendo un prodotto unico nel suo genere. Consente anche di immergersi nella natura, camminando tra le viti che danno vita al processo di produzione dell’aceto balsamico.

Motivo n.5 – La storia

La storia dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP affonda le sue radici nell'antica tradizione agricola della regione. L’esperienza in acetaia permette non solo di scoprire tutti i segreti e le curiosità di questo processo millenario, ma anche di conoscerne la storia e persino gli aneddoti delle famiglie che hanno portato avanti la tradizione.

L'esperienza di una visita guidata in un'acetaia a Modena

Come avete potuto vedere, i motivi per visitare le acetaie non mancano, e quelli che abbiamo visto sono solo alcuni! Una visita guidata in un'acetaia è un'esperienza coinvolgente e affascinante per gli amanti del cibo e della cultura italiana, ma anche per chi è solo curioso e persino per i bambini.

Desiderate avere l'opportunità di scoprire i segreti del processo di produzione, di ammirare le antiche botti di legno e di imparare i dettagli delle fasi di fermentazione e invecchiamento, nonché la storia del balsamico? Se avete risposto di sì, vi invitiamo nella nostra acetaia a Modena. Potete trovare ulteriori informazioni sulle nostre visite guidate direttamente QUI.


produzione aceto balsamico

Produzione dell’Aceto Balsamico: la tipologia dei vigneti e le fasi da portare a termine

L'Aceto Balsamico è uno dei prodotti gastronomici più pregiati d'Italia, conosciuto in tutto il mondo per il suo sapore unico e la sua consistenza densa e aromatica. Questo condimento è prodotto nel territorio emiliano, dove le modalità produttive vengono tramandate di generazione in generazione. Con questi presupposti, oggi parliamo della produzione dell'Aceto Balsamico.

L’alta qualità è il frutto di un rigoroso processo di produzione

Per produrre un Aceto Balsamico di alta qualità, è necessario seguire un rigoroso processo di lavorazione che richiede tempo, pazienza e attenzione ai dettagli. Innanzitutto, occorre selezionare attentamente i vigneti da cui si ricava il mosto, utilizzando solo uve del nostro territorio. In particolare, i vitigni più utilizzati per la produzione dell'Aceto Balsamico sono il Trebbiano e il Lambrusco che conferiscono al condimento il suo caratteristico sapore dolce e acidulo.

Una volta ottenuto il mosto, questo viene cotto lentamente fino a raggiungere una consistenza densa e scura e fino a ridursi a circa la metà del volume originale. Il mosto cotto viene poi lasciato fermentare naturalmente per un periodo di tempo più o meno prolungato, a seconda del prodotto da preparare (Aceto Balsamico di Modena IGP o Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP). L’invecchiamento avviene in apposite botti di legno attentamente selezionate, all’interno delle quali il balsamico acquisisce il suo caratteristico sapore e aroma.

Il risultato finale è in ogni caso un condimento dal gusto intenso e complesso, perfetto per arricchire moltissimi piatti e dessert della cucina tradizionale italiana.

I vigneti selezionati per la produzione dell'Aceto Balsamico

La scelta dei vigneti è un fattore fondamentale per la produzione di un balsamico eccellente che possa ottenere il marchio IGP o DOP. La maggior parte dei vigneti utilizzati per questo scopo si trovano nella provincia di Modena, dove il clima e il terreno offrono le condizioni ideali per la coltivazione dell'uva. Come anticipato, i vitigni più utilizzati sono il Trebbiano e il Lambrusco. Tuttavia, possono essere usate anche altre varietà: l’importante è che provengano dal territorio di Modena e quindi dalle zone accettate dal consorzio che si occupa di tutelare e certificare i prodotti delle Acetaie modenesi.

I vigneti per la produzione dell'Aceto Balsamico sono coltivati utilizzando tecniche tradizionali e naturali, senza l'uso di pesticidi o fertilizzanti invasivi. Questo permette alle aziende di garantire un prodotto di alta qualità e rispettoso dell'ambiente. La scelta dei vigneti giusti è solo il primo passo per ottenere un Aceto Balsamico di qualità superiore, ma è senza dubbio uno dei più importanti.

produzione aceto balsamico

Alla scoperta delle fasi della produzione dell'Aceto Balsamico

Per scoprire i segreti di questo processo artigianale unico nel suo genere, potete visitare la nostra Acetaia. Le nostre visite guidate in Acetaia cominciano con una passeggiata nel vigneto in cui coltiviamo le uve che usiamo per la produzione dell’Aceto Balsamico. Successivamente portiamo i visitatori negli ambienti in cui svolgiamo il nostro lavoro quotidiano e mostriamo loro l’intero processo produttivo. Dopo aver parlato di tutti gli step da portare a termine, andiamo nel sottotetto dell’Acetaia dove riposano le antiche botti di legno pregiato usate per l’invecchiamento dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Le visite in Acetaia si concludono con qualche sfiziosa degustazione all’interno della nostra Bottega del Balsamico. Non esitate a contattarci per prenotare la vostra visita!


terre dell’Aceto Balsamico

Le terre dell’Aceto Balsamico: Modena e le campagne modenesi

L'Aceto Balsamico è un prodotto unico al mondo, avvalorato da una storia millenaria. Utilizzato fin dai tempi antichi come medicinale, oggi è considerato un vero e proprio tesoro gastronomico. La sua produzione richiede passione, tempo e pazienza, e solo pochi produttori seguono ancora le tradizionali tecniche di produzione. Con questi presupposti, oggi parliamo delle terre dell’Aceto Balsamico: Modena e le campagne modenesi.

Qui dove nasce il balsamico…

Modena, una città situata nel cuore dell'Emilia Romagna, è famosa in tutto il mondo per la produzione dell'Aceto Balsamico. Questo prezioso condimento è un simbolo della cultura e della tradizione culinaria della regione e rappresenta una vera e propria eccellenza del Made in Italy. Questo condimento dal gusto intenso e aromatico nasce proprio nel territorio di Modena e dintorni.

Il balsamico, infatti, è ottenuto da un lungo processo di fermentazione dell'uva raccolta in queste terre. La sua produzione è regolamentata da precise norme che ne garantiscono la qualità e l'autenticità, seguite da tutte le diverse aziende che hanno un’acetaia in cui producono il balsamico.

Modena e le campagne circostanti sono le terre dell’Aceto Balsamico non solo per una questione di origini, ma anche per via del clima e della consistenza dei terreni situati in queste aree. Questi elementi creano le condizioni ideali per realizzare un balsamico eccellente e dal sapore inconfondibile. Il consorzio di Modena, quello che regola la produzione dell’Aceto Balsamico DOP, richiede alle aziende produttrici di utilizzare solo uve tradizionali coltivate nel territorio.

Le caratteristiche delle terre dell’Aceto Balsamico

Oltre ai fattori appena elencati, possiamo dire che Modena e le campagne modenesi sono le terre natali perfette per il balsamico anche per un altro motivo. La città e tutte le località della provincia sono infatti note per le loro specialità enogastronomiche e propongono pietanze eccellenti come i tortellini, lo gnocco fritto, i borlenghi, l’erbazzone e le crescentine. Tra i prodotti più amati troviamo anche tantissimi formaggi e salumi tipici del territorio.

terre dell’Aceto Balsamico

Venite a scoprire tutta la bellezza delle terre dell’Aceto Balsamico e la produzione di questo condimento

In conclusione, l'Aceto Balsamico rappresenta un patrimonio gastronomico e culturale da non sottovalutare. Potete scoprirne i segreti della sua produzione, regolamentata da precisi disciplinari, venendo a visitare le terre dell’Aceto Balsamico. A questo proposito, vi suggeriamo di passeggiare per le campagne per ammirare gli immensi vigneti, ma anche di prenotare una visita guidata nella nostra Acetaia. Potrete scegliere tra diverse opzioni di visita e ascoltare la storia del balsamico, alcuni aneddoti, la descrizione delle nostre tradizioni… Potrete fare domande e risolvere ogni dubbio, andando a conoscere a fondo questo fantastico alimento.

Qui potrete vedere da vicino come si produce l’Oro Nero di Modena e toccare con mano le botti in cui viene invecchiato il balsamico. Inoltre potrete acquistare e gustare un buon balsamico direttamente nella nostra Bottega. Insomma, venite al più presto da noi e vi accorgerete che visitare le terre dell’Aceto Balsamico potrà rivelarsi un'esperienza ancor più suggestiva del previsto. Sarà un’esperienza che potrà arricchire piacevolmente il vostro palato e portare la vostra conoscenza della cultura italiana al livello successivo! Vi aspettiamo in Acetaia!