4 cose che (forse) non sapete sull'aceto balsamico

L'aceto balsamico è un condimento dal sapore ricco e complesso che ha profonde radici nella tradizione culinaria italiana. Ma quanti di noi conoscono veramente tutto ciò che c'è da sapere su questo liquido prezioso? Ecco quattro cose che forse non sapete sull’Oro Nero di Modena.

1. Il lungo processo di invecchiamento

Mentre molti condimenti sono pronti per l'uso immediato, il balsamico è un prodotto a cui serve tempo per essere pronto. La sua produzione è un processo artigianale che può durare anche decenni! Le uve, generalmente Trebbiano o Lambrusco, vengono pressate e il mosto ricavato viene cotto lentamente per ore. Successivamente, l'aceto viene invecchiato in botti di legno, spesso fatte di rovere o castagno. Alcuni aceti balsamici tradizionali di alta qualità possono anche essere stati invecchiati per 25 o 50 anni. Questo invecchiamento prolungato permette all’aceto balsamico di sviluppare un sapore più complesso e una consistenza densa e sciropposa.

2. L'Etichetta DOP (Denominazione di Origine Protetta) dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena

Quando acquistate una bottiglia di balsamico tradizionale, vi trovate di fronte all'etichetta DOP. Questa sigla significa "Denominazione di Origine Protetta" ed è un marchio di qualità riconosciuto a livello europeo. L'etichetta DOP garantisce che l'aceto balsamico è stato prodotto in modo tradizionale e autentico, seguendo rigorosi standard di qualità e provenendo da uno specifico territorio italiano, ovvero quello di Modena.

3. L'arte dell'invecchiamento

L'invecchiamento del balsamico è una vera e propria arte. Mentre l’Aceto Balsamico di Modena IGP deve invecchiare per almeno 60 giorni, il Tradizionale deve invecchiare per almeno 12 anni. Durante questo lungo periodo le botti sono aperte per far entrare l'aria, stimolando così il processo di ossidazione e sviluppando il caratteristico aroma e sapore del balsamico. Vengono usate anche botti di legni diversi e in differenti dimensioni: periodicamente si procede al travaso in botti più piccole, senza aggiungere neanche una sostanza aromatica. Queste pratiche richiedono grande maestria e una grande esperienza: è infatti necessario saper trovare l'equilibrio perfetto tra l’invecchiamento desiderato e l'esposizione all'aria.

 

Volete sapere di più sull’aceto balsamico?

Come avete potuto vedere (e come certamente saprete già da tempo, se lo avete assaporato), l'aceto balsamico è molto più di un semplice condimento: è una testimonianza della tradizione e dell'arte culinaria italiana. La prossima volta che lo versate sulla vostra insalata o lo utilizzate per marinare la carne, ricordatevi di queste curiosità che rendono questo condimento così unico e affascinante... Se poi volete saperne di più e vedere da vicino come viene preparato, non vi resta che prenotare una visita in acetaia. Potete trovare maggiori informazioni direttamente QUI.


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5 motivi per visitare un’acetaia a Modena

L'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è un tesoro culinario che ha radici antiche e un sapore unico. Ogni acetaia a Modena racconta una storia e una tradizione, e offre ai visitatori l'opportunità di immergersi nell'arte della produzione di questo elisir prezioso. Visitare questi luoghi assicura un'esperienza unica agli amanti del cibo, della cultura italiana e non solo. Pronti per un viaggio nel mondo dell'aceto balsamico? Vediamo quali sono i cinque principali motivi per visitare un’acetaia.

Motivo n.1 – La scoperta di una tradizione magnifica

Modena, una città nel cuore dell'Emilia-Romagna, è famosa in tutto il mondo per le sue acetaie e la produzione dell'Aceto Balsamico Tradizionale. All’interno di questi luoghi si possono scoprire i segreti di una preziosa arte culinaria, tramandata di generazione in generazione. Durante una visita guidata in un’acetaia a Modena, si possono conoscere le diverse fasi del processo di produzione dell'aceto balsamico, che avviene attraverso la fermentazione e l'invecchiamento del mosto d'uva cotto.

Motivo n.2 – Le botti che fanno la differenza in ogni acetaia a Modena

Quando si visitano le acetaie si possono anche ammirare le botti di legno. Esse fanno la loro parte per conferire all'aceto balsamico il suo sapore unico e complesso… e la cosa più affascinante è che alcune di esse possono persino avere centinaia di anni! Alcune di queste botti sono quindi passate di generazione in generazione e sono diventate testimoni silenziose della lunga storia di questa prelibatezza.

Motivo n.3 – La degustazione delle diverse varietà

Durante la visita in un’acetaia a Modena, è possibile degustare diverse varietà di aceto balsamico, scoprendo tutte le sfumature di gusto e di aroma che lo caratterizzano. La degustazione potrà aiutare a comprendere quale tipologia si preferisce per le proprie preparazioni culinarie.

acetaia modena

Motivo n.4 – Il contatto con la natura

La visita in un'acetaia a Modena è un'esperienza che permette di immergersi nella cultura e nelle tradizioni culinarie italiane, scoprendo un prodotto unico nel suo genere. Consente anche di immergersi nella natura, camminando tra le viti che danno vita al processo di produzione dell’aceto balsamico.

Motivo n.5 – La storia

La storia dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP affonda le sue radici nell'antica tradizione agricola della regione. L’esperienza in acetaia permette non solo di scoprire tutti i segreti e le curiosità di questo processo millenario, ma anche di conoscerne la storia e persino gli aneddoti delle famiglie che hanno portato avanti la tradizione.

L'esperienza di una visita guidata in un'acetaia a Modena

Come avete potuto vedere, i motivi per visitare le acetaie non mancano, e quelli che abbiamo visto sono solo alcuni! Una visita guidata in un'acetaia è un'esperienza coinvolgente e affascinante per gli amanti del cibo e della cultura italiana, ma anche per chi è solo curioso e persino per i bambini.

Desiderate avere l'opportunità di scoprire i segreti del processo di produzione, di ammirare le antiche botti di legno e di imparare i dettagli delle fasi di fermentazione e invecchiamento, nonché la storia del balsamico? Se avete risposto di sì, vi invitiamo nella nostra acetaia a Modena. Potete trovare ulteriori informazioni sulle nostre visite guidate direttamente QUI.


produzione aceto balsamico

Produzione dell’Aceto Balsamico: la tipologia dei vigneti e le fasi da portare a termine

L'Aceto Balsamico è uno dei prodotti gastronomici più pregiati d'Italia, conosciuto in tutto il mondo per il suo sapore unico e la sua consistenza densa e aromatica. Questo condimento è prodotto nel territorio emiliano, dove le modalità produttive vengono tramandate di generazione in generazione. Con questi presupposti, oggi parliamo della produzione dell'Aceto Balsamico.

L’alta qualità è il frutto di un rigoroso processo di produzione

Per produrre un Aceto Balsamico di alta qualità, è necessario seguire un rigoroso processo di lavorazione che richiede tempo, pazienza e attenzione ai dettagli. Innanzitutto, occorre selezionare attentamente i vigneti da cui si ricava il mosto, utilizzando solo uve del nostro territorio. In particolare, i vitigni più utilizzati per la produzione dell'Aceto Balsamico sono il Trebbiano e il Lambrusco che conferiscono al condimento il suo caratteristico sapore dolce e acidulo.

Una volta ottenuto il mosto, questo viene cotto lentamente fino a raggiungere una consistenza densa e scura e fino a ridursi a circa la metà del volume originale. Il mosto cotto viene poi lasciato fermentare naturalmente per un periodo di tempo più o meno prolungato, a seconda del prodotto da preparare (Aceto Balsamico di Modena IGP o Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP). L’invecchiamento avviene in apposite botti di legno attentamente selezionate, all’interno delle quali il balsamico acquisisce il suo caratteristico sapore e aroma.

Il risultato finale è in ogni caso un condimento dal gusto intenso e complesso, perfetto per arricchire moltissimi piatti e dessert della cucina tradizionale italiana.

I vigneti selezionati per la produzione dell'Aceto Balsamico

La scelta dei vigneti è un fattore fondamentale per la produzione di un balsamico eccellente che possa ottenere il marchio IGP o DOP. La maggior parte dei vigneti utilizzati per questo scopo si trovano nella provincia di Modena, dove il clima e il terreno offrono le condizioni ideali per la coltivazione dell'uva. Come anticipato, i vitigni più utilizzati sono il Trebbiano e il Lambrusco. Tuttavia, possono essere usate anche altre varietà: l’importante è che provengano dal territorio di Modena e quindi dalle zone accettate dal consorzio che si occupa di tutelare e certificare i prodotti delle Acetaie modenesi.

I vigneti per la produzione dell'Aceto Balsamico sono coltivati utilizzando tecniche tradizionali e naturali, senza l'uso di pesticidi o fertilizzanti invasivi. Questo permette alle aziende di garantire un prodotto di alta qualità e rispettoso dell'ambiente. La scelta dei vigneti giusti è solo il primo passo per ottenere un Aceto Balsamico di qualità superiore, ma è senza dubbio uno dei più importanti.

produzione aceto balsamico

Alla scoperta delle fasi della produzione dell'Aceto Balsamico

Per scoprire i segreti di questo processo artigianale unico nel suo genere, potete visitare la nostra Acetaia. Le nostre visite guidate in Acetaia cominciano con una passeggiata nel vigneto in cui coltiviamo le uve che usiamo per la produzione dell’Aceto Balsamico. Successivamente portiamo i visitatori negli ambienti in cui svolgiamo il nostro lavoro quotidiano e mostriamo loro l’intero processo produttivo. Dopo aver parlato di tutti gli step da portare a termine, andiamo nel sottotetto dell’Acetaia dove riposano le antiche botti di legno pregiato usate per l’invecchiamento dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Le visite in Acetaia si concludono con qualche sfiziosa degustazione all’interno della nostra Bottega del Balsamico. Non esitate a contattarci per prenotare la vostra visita!


terre dell’Aceto Balsamico

Le terre dell’Aceto Balsamico: Modena e le campagne modenesi

L'Aceto Balsamico è un prodotto unico al mondo, avvalorato da una storia millenaria. Utilizzato fin dai tempi antichi come medicinale, oggi è considerato un vero e proprio tesoro gastronomico. La sua produzione richiede passione, tempo e pazienza, e solo pochi produttori seguono ancora le tradizionali tecniche di produzione. Con questi presupposti, oggi parliamo delle terre dell’Aceto Balsamico: Modena e le campagne modenesi.

Qui dove nasce il balsamico…

Modena, una città situata nel cuore dell'Emilia Romagna, è famosa in tutto il mondo per la produzione dell'Aceto Balsamico. Questo prezioso condimento è un simbolo della cultura e della tradizione culinaria della regione e rappresenta una vera e propria eccellenza del Made in Italy. Questo condimento dal gusto intenso e aromatico nasce proprio nel territorio di Modena e dintorni.

Il balsamico, infatti, è ottenuto da un lungo processo di fermentazione dell'uva raccolta in queste terre. La sua produzione è regolamentata da precise norme che ne garantiscono la qualità e l'autenticità, seguite da tutte le diverse aziende che hanno un’acetaia in cui producono il balsamico.

Modena e le campagne circostanti sono le terre dell’Aceto Balsamico non solo per una questione di origini, ma anche per via del clima e della consistenza dei terreni situati in queste aree. Questi elementi creano le condizioni ideali per realizzare un balsamico eccellente e dal sapore inconfondibile. Il consorzio di Modena, quello che regola la produzione dell’Aceto Balsamico DOP, richiede alle aziende produttrici di utilizzare solo uve tradizionali coltivate nel territorio.

Le caratteristiche delle terre dell’Aceto Balsamico

Oltre ai fattori appena elencati, possiamo dire che Modena e le campagne modenesi sono le terre natali perfette per il balsamico anche per un altro motivo. La città e tutte le località della provincia sono infatti note per le loro specialità enogastronomiche e propongono pietanze eccellenti come i tortellini, lo gnocco fritto, i borlenghi, l’erbazzone e le crescentine. Tra i prodotti più amati troviamo anche tantissimi formaggi e salumi tipici del territorio.

terre dell’Aceto Balsamico

Venite a scoprire tutta la bellezza delle terre dell’Aceto Balsamico e la produzione di questo condimento

In conclusione, l'Aceto Balsamico rappresenta un patrimonio gastronomico e culturale da non sottovalutare. Potete scoprirne i segreti della sua produzione, regolamentata da precisi disciplinari, venendo a visitare le terre dell’Aceto Balsamico. A questo proposito, vi suggeriamo di passeggiare per le campagne per ammirare gli immensi vigneti, ma anche di prenotare una visita guidata nella nostra Acetaia. Potrete scegliere tra diverse opzioni di visita e ascoltare la storia del balsamico, alcuni aneddoti, la descrizione delle nostre tradizioni… Potrete fare domande e risolvere ogni dubbio, andando a conoscere a fondo questo fantastico alimento.

Qui potrete vedere da vicino come si produce l’Oro Nero di Modena e toccare con mano le botti in cui viene invecchiato il balsamico. Inoltre potrete acquistare e gustare un buon balsamico direttamente nella nostra Bottega. Insomma, venite al più presto da noi e vi accorgerete che visitare le terre dell’Aceto Balsamico potrà rivelarsi un'esperienza ancor più suggestiva del previsto. Sarà un’esperienza che potrà arricchire piacevolmente il vostro palato e portare la vostra conoscenza della cultura italiana al livello successivo! Vi aspettiamo in Acetaia!


differenza tra aceto balsamico

Qual è la differenza tra Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e Aceto Balsamico di Modena IGP?

Conoscere la differenza tra Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e Aceto Balsamico di Modena IGP è importante. Infatti, solo in questo modo si potrà fare la scelta più giusta per il proprio palato e per i piatti che si vogliono preparare. Questi condimenti si distinguono per quanto concerne le proprietà organolettiche, ma le differenze non finiscono qui.

Cominciamo dalle sigle…

Cosa significano le sigle D.O.P. e I.G.P.? Avere la risposta a questa domanda è sicuramente il primo passo per capire qual è la differenza tra Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e Aceto Balsamico di Modena IGP. La prima è l’abbreviazione di Denominazione d'Origine Protetta, mentre I.G.P. sta per Indicazione Geografica Protetta. Queste due sigle sono riconoscimenti concessi a prodotti alimentari che presentano caratteristiche uniche legate all’origine geografica e non solo.

Entrando più nello specifico, possiamo dire che l'etichettatura D.O.P. indica che il prodotto è stato preparato in una specifica regione e seguendo precisi standard di produzione. Questo marchio è rilasciato in maniera esclusiva agli alimenti che sono stati interamente prodotti all’interno di una specifica zona geografica secondo le indicazioni del relativo disciplinare. L'etichettatura I.G.P. assicura che il prodotto ha un’origine geografica ben precisa e che almeno una delle fasi di produzione è stata effettuata nella zona geografica indicata.

Le caratteristiche che fanno la differenza tra Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e Aceto Balsamico di Modena IGP

Oltre ai marchi di riconoscimento di cui abbiamo appena parlato, ci sono determinate caratteristiche che rendono l'Aceto Balsamico Tradizionale diverso da quello non tradizionale. Il balsamico tradizionale è un condimento prodotto esclusivamente con mosto d'uva cotto, seguendo un processo molto lento. Si presenta come un alimento di qualità superiore, che viene realizzato solo in alcune aree specifiche dell'Emilia-Romagna e delle province di Modena e Reggio Emilia. Ha un sapore più o meno intenso, a seconda dell’invecchiamento, un colore scuro e una corposa consistenza.

L'Aceto Balsamico di Modena IGP è un condimento prodotto seguendo un processo più veloce e con ingredienti diversi rispetto al tradizionale. Viene infatti realizzato con mosto d'uva cotto, aceto di vino e una miscela di aromi e sapori. Questa si presenta come una decisiva e sostanziale differenza tra Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e Aceto Balsamico di Modena IGP. Il sapore cambia diventando meno intenso, anche se resta comunque delizioso, e la consistenza è meno corposa rispetto al tradizionale.

pomodoro e aceto balsamico

Come distinguere i due condimenti?

Il primo punto da considerare è sicuramente il marchio di riconoscimento. Quest’ultimo è riportato sulla bottiglia e la sigla è indicata nella denominazione del prodotto. Pertanto, anche al primissimo impatto, non è difficile riconoscere i due condimenti. Le differenti caratteristiche organolettiche appena indicate possono aiutare a comprendere con quale condimento si ha a che fare anche durante una degustazione.

La differenza tra Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e Aceto Balsamico di Modena IGP: alcune conclusioni

Come abbiamo potuto vedere, esistono delle significative distinzioni tra i due condimenti in oggetto. Per approfondire l’argomento, vi invitiamo a visitare la nostra Acetaia. Qui potrete vedere da vicino come si producono e qual è la differenza tra Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e Aceto Balsamico di Modena IGP… Vi aspettiamo!


aceto balsamico di modena

Le proprietà nutrizionali dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena

L'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è un condimento nostrano che vanta una lunga storia: è uno degli ingredienti più antichi della cucina italiana, con radici che risalgono al Medioevo. La sua storia è stata in gran parte ricostruita attraverso documenti storici, racconti e tradizioni familiari tramandate di generazione in generazione. Nel tempo le tecniche di produzione sono state conservate e migliorate, e ad oggi ci troviamo di fronte ad un condimento eccellente sotto ogni punto di vista, anche dal lato nutrizionale.

Le proprietà da non sottovalutare

Sebbene nei nostri piatti mettiamo solo alcune gocce di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, non possiamo di certo sottovalutarne le proprietà. Questo alimento, infatti, vanta una ricca composizione anche a livello nutrizionale. Il merito di questo è da attribuire principalmente all’ingrediente protagonista: l’uva. È stato riscontrato che 100 millilitri di balsamico (88 calorie 262) assicurano un buon apporto di carboidrati (17 grammi) e anche di:

  • magnesio (12 mg),
  • potassio (112 mg),
  • sodio (23 mg),
  • calcio (27 mg),
  • fosforo (19 mg).

I benefici per la salute offerti dall'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena

Oltre a garantire un buon apporto di nutrienti, questo alimento assicura anche importanti effetti positivi al nostro organismo. Ad esempio, gli antiossidanti presenti nel balsamico possono aiutare a prevenire alcune malattie croniche e propongono inoltre un interessante effetto antinvecchiamento.

Questo delizioso condimento vanta anche delle eccezionali proprietà antibatteriche e antivirali, le quali possono aiutare a combattere i batteri e a prevenire le infezioni. L'acido acetico, uno dei componenti del balsamico, può persino aiutare a tenere sotto controllo la pressione sanguigna, ad abbassare i livelli di colesterolo e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

ricetta con aceto Balsamico di Modena

Altre proprietà benefiche da non sottovalutare

L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è capace di rallentare l’attività gastrica e di aumentare il senso di sazietà percepito dopo i pasti. È opportuno poi considerare l’azione dei polifenoli presenti nell’uva: possono rafforzare il sistema immunitario, contrastare gli effetti dannosi dei radicali liberi e rallentare l’invecchiamento cellulare.

Grazie al limitato apporto calorico, il balsamico è un condimento che può essere consumato anche da chi segue diete a regime calorico ristretto. Il consumo di aceto, a prescindere dalla tipologia, in genere è sconsigliato a chi soffre di gastrite o di reflusso gastro-esofageo, perché in alcuni casi potrebbe esacerbare i sintomi connessi a questi disturbi. Se ne sconsiglia l’uso alle persone con diabete poiché può influenzare la quantità di glucosio e di insulina nel sangue e potrebbe quindi avere un effetto additivo se combinato con altri farmaci per il trattamento di questa patologia.

Gli usi dell'Aceto Balsamico di Modena in cucina

Ora che abbiamo visto quali sono le proprietà del balsamico, è arrivato il momento di portarlo in tavola più spesso. Ci troviamo di fronte ad un ingrediente molto versatile, perfetto per esaltare il sapore di molti piatti. Può essere utilizzato come condimento per insalate e come componente di marinature, piatti a base di carne o pesce, salse e persino dolci. Può anche essere usato come sostituto dello zucchero in alcune ricette di dessert.

In ogni eventualità, però, è sempre una buona idea avvalersi del prodotto giusto, uno che sia di qualità e preparato proprio come vuole la tradizione. Con questi presupposti, vi invitiamo ad assaporare i nostri prodotti. Dall’Aceto Balsamico di Modena IGP all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, fino ad arrivare ai Condimenti Balsamici, sicuramente sapremo soddisfare i vostri palati!


frutta e aceto balsamico

Frutta e Aceto Balsamico: gli abbinamenti da provare

La primavera è arrivata e con il suo arrivo è aumentata anche la nostra voglia di frutta. Sono numerosi i frutti che possono essere assaporati anche in abbinamento all’Aceto Balsamico, garantendo un'esperienza organolettica unica. Frutta e Aceto Balsamico formano una coppia perfetta: tutto dipende dai gusti, ma ci sono alcune combinazioni che dovreste assolutamente provare!

Gli abbinamenti più classici

L'abbinamento classico e più conosciuto è quello tra fragola e balsamico. La fragola è un frutto ricco di zuccheri naturali, che racchiude un sapore intenso e dolce. Quando viene abbinata a questo corposo condimento, il gusto di questo frutto si mescola magicamente con il sapore caratteristico del balsamico, creando qualcosa di unico.

Un’altra combinazione da non sottovalutare quando si tratta di frutta e Aceto Balsamico è quella in cui il delizioso condimento si unisce alle pere. La pera è un frutto dolce e succoso che si abbina molto bene con il balsamico. Anche questo è uno degli abbinamenti più classici e apprezzati.

Gli abbinamenti creativi tra frutta e Aceto Balsamico

Chi vuole osare un po’ di più può prediligere abbinamenti che possiamo definire più creativi e non convenzionali. Uno di questi è quello tra kiwi e balsamico. Il kiwi è un frutto ricco di vitamina C, che si abbina molto bene con questo condimento. Il suo sapore dolciastro e frizzantino si sposa perfettamente con quello agrodolce del balsamico.

Oltre al kiwi si può provare il melone. Quest’ultimo è un frutto delizioso e ricco di acqua, che può essere servito a piccoli pezzi. Su questi ultimi si può irrorare un filo di balsamico per poi aggiungere una lieve spolverata di sale. Questo abbinamento tra frutta e Aceto Balsamico è decisamente eccezionale!

melone a fette - frutta con aceto balsamico di modena

Alcuni consigli da “portare” in tavola

L’Aceto Balsamico è un condimento molto versatile e può essere servito anche con altri frutti, come ad esempio pesche e frutti di bosco… Tutto dipende dai gusti e dal tipo di menu che si vuole servire. Il consiglio è quello di provare con questo condimento una fetta della frutta fresca che si preferisce, per poi dare un verdetto finale. Sempre parlando di frutta e Aceto Balsamico, dobbiamo dire che anche gli abbinamenti con la frutta secca non sono affatto male!

Durante la scelta del balsamico da usare sarà importante prediligere solo prodotti di buona qualità e valutare con attenzione l'invecchiamento dell'aceto: più è invecchiato, più intenso sarà il suo sapore. Quest’ultimo è sicuramente un buon criterio da tenere a mente quando si è intenti a scegliere il tipo di aceto balsamico che meglio si adatta ai propri gusti.

Frutta e Aceto Balsamico: gli abbinamenti pronti per essere serviti

Oltre alla frutta fresca, potete portare in tavola le nostre salse agrodolci biologiche, pensate proprio per chi ama combinare frutta e Aceto Balsamico. Abbiamo cotto frutti biologici di alta qualità, usando tecniche di lavorazione artigianali, e li abbiamo uniti ad uno dei nostri migliori prodotti. Il risultato? Delle salse deliziose a base di albicocche, amarene, fichi, fragole o mirtilli e Aceto Balsamico di Modena I.G.P. Biologico. Da provare!


degustazione-acetaia-enogastronomica

La tradizione racchiusa in una degustazione enogastronomica della cucina modenese

Modena, nonostante sia un Comune che non arriva a 200mila abitanti, è nota in tutto il mondo. Tra i vari motivi vanno sicuramente ricordati la produzione di auto sportive di lusso, il patrimonio artistico, il forte legame con la musica attraverso personaggi di primo piano come Luciano Pavarotti.

Vi sono però anche altri fattori che hanno reso Modena così amata in tutto il mondo ed il principale è senza dubbio la sua cucina. Chi infatti non conosce la cucina emiliana? A Modena questo tipo di cucina diventa una vera e propria arte, tanto che fare una  degustazione enogastronomica della cucina modenese è un’esperienza che da sola vale il viaggio.

Le prelibatezze di Modena e dintorni

Questo Comune straordinario offre un parco di attrazioni assolutamente unico che offre il suo meglio quando il visitatore si siede a tavola. Si deve infatti alla cucina emiliana la nascita della lasagna, piatto tipico conosciuto in tutto il mondo. L’Emilia è anche la patria del Parmigiano, del prosciutto e dell’Aceto Balsamico di Modena. Stiamo parlando di prodotti che raggiungono i vertici assoluti di notorietà per la loro squisitezza e che sono diventati dei veri e propri miti italiani.

E’ straordinario considerare che tutto queste meraviglie della tavola provengano tutte da un territorio così ristretto. Modena in particolare si distingue per diversi piatti che, quando la si visita, è obbligatorio provare. Ovviamente non si può prescindere dall’assaggio delle Tigelle, un vero must modenese, condite con squacquerone e la mortadella o con altri salumi tipici. Alcuni potrebbero preferire lo gnocco fritto, in alternativa. Che dire della lasagna? Un vero mito della cucina italiana che deve essere assolutamente assaggiato a Modena, nella terra da cui ha tratto origine. E i tortellini? Questo era il vero piatto delle festività nel modenese e rappresentano un’alternativa alla lasagna sempre azzeccatissima.

Potremmo concludere il pranzo con del cotechino IGP ed innaffiare il tutto con un buon Lambrusco di Modena Doc. In mezzo a tante prelibatezze ad attirare i visitatori verso Modena c’è anche un altro prodotto che ritroviamo su milioni di tavole di tutto il mondo: l’Aceto Balsamico di Modena.

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La degustazione enogastronomica

Organizzare una degustazione enogastronomica è senza dubbio il miglior modo per conoscere Modena, la sua storia e l’anima dei suoi abitanti. In città si trovano molti produttori ed aziende che propongono degustazioni di vario tipo che si rivelano straordinariamente interessanti sotto molti punti di vista, oltreché squisite!Le visite in acetaia, ad esempio, permettono di entrare in contatto con un ambiente estremamente affascinante: quello del cosiddetto “Oro Nero di Modena”. Stiamo parlando dell’Aceto Balsamico che sarà possibile conoscere, attraverso le visite guidate, in ogni sua sfumatura tecnica e storica e, soprattutto, alla fine del tour sarà possibile degustarne gli aromi ed i sapori più delicati.

Un’esperienza simile è possibile farla anche per il Lambrusco DOC che si distingue nel panorama italiano dei vini per essere un rosso frizzante e vivace, molto fruttato, leggero e genuino. Le degustazioni gastronomiche a Modena sono una vera e propria tradizione, nata per valorizzare i numerosi prodotti tipici locali di alta qualità, ma che è diventata un modo di vivere e di apprezzare le cose buone della vita.


Quando si può definire "Invecchiato" un Aceto Balsamico di Modena IGP?

L’invecchiamento dell’Aceto Balsamico è un processo che va a potenziare le grandi qualità di un aceto balsamico e per ottenere una certificazione a questo processo è necessario rispettare alcuni standard. Sia l’Aceto Balsamico di Modena IGP Invecchiato che l’Aceto Balsamico Tradizionale DOP sono quindi soggetti a standard qualitativi che stabiliscono un limite oltre il quale è possibile parlare di “aceto invecchiato”.

L’invecchiamento dell’Aceto Balsamico di Modena IGP

L’Aceto Balsamico di Modena IGP Invecchiato è un prodotto che si prepone un invecchiamento di qualità che consenta comunque una grande diffusione sulle tavole degli italiani. Per alcuni aceti invecchiati infatti il tempo di invecchiamento raggiunge facilmente i 12 anni e anche di più. Ovviamente tutta questa importante fase di “riposo” si riflette necessariamente sul costo del prodotto. L’Aceto Balsamico di Modena IGP, per andare incontro alle esigenze dei clienti, è riuscito a perfezionare un sistema di invecchiamento più rapido che consente di mantenere i prezzi abbordabili.

Per essere compreso nella certificazione IGP infatti l’aceto Balsamico di Modena ha bisogno di maturare in botti di legno per un periodo di almeno sessanta giorni. Per passare al successivo step, ovvero l’invecchiamento del prodotto con certificato di qualità superiore sarà necessario un periodo molto più lungo. Un Aceto Balsamico di Modena IGP per essere considerato invecchiato deve infatti riposare nelle botti per almeno 3 anni. E’ un tempo decisamente inferiore a quello riservato alla certificazione DOP, ma senza dubbio l’alta qualità è garantita.

Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. Extravecchio – Confezione Legno

Aceto Balsamico di Modena IGP Invecchiato: la scelta giusta

Nel mercato esistono molte tipologie di certificazione inerenti all’aceto che viene definito invecchiato. Vi è, ad esempio, anche la certificazione “extravecchio” per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP che prevede un invecchiamento di ben 25 anni. Per queste tipologie di prodotto però i prezzi sono molto alti e difficilmente potrebbero raggiungere le tavole di tutti gli italiani. Inoltre il sapore e le caratteristiche organolettiche di questo tipo di aceto sono piuttosto “estreme”.

L’Aceto Balsamico di Modena IGP è il giusto compromesso tra qualità e convenienza. Riducendo infatti i tempi di invecchiamento è possibile proporre ai clienti un prodotto assolutamente di alta qualità a prezzi più che concorrenziali. L’Invecchiato IGP offre inoltre un gusto più delicato, meno concentrato ed in molte ricette si rivela più adatto rispetto anche ad aceti molto più invecchiati. Il mosto di questo Aceto Balsamico viene ricavato da vigneti scelti: Lambrusco, Sangiovese, Trebbiano, Albana, Ancellotta, Fontana e Montuni.

L’aspetto dell’Aceto Balsamico di Modena IGP Invecchiato è bruno, intenso e in qualche modo brillante. Non è troppo denso, come quelli invecchiati a lungo, ed offre un uso più semplice. Il sapore è assolutamente delicato e presenta nell’aroma anche delle note legnose che lo rendono perfetto per qualunque piatto: carni e pesce, ma anche con verdure crude e cotte. In buona sostanza l’Aceto Balsamico di Modena IGP Invecchiato si rivela un sostegno molto versatile in cucina, adattissimo ad ogni occasione con il tipico sapore agrodolce ed equilibrato e l’apprezzatissimo aroma che presenta note piacevolmente acetiche.


storia dell'aceto balsamico di modena

Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP: la storia secolare di molte famiglie

L’Aceto Balsamico non è un’invenzione moderna, ma una tradizione antichissima legata al territorio modenese che affonda le sue radici in tempi lontanissimi. E oggi è uno dei prodotti simbolo della cucina italiana e del Made in Italy. Quando si parla di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP infatti ci si sta riferendo ad un prodotto d’élite, un vero gioiello della produzione italiana che porta in alto il nome del Bel Paese.

Un po’ di storia dell’Aceto Balsamico

Già nelle Georgiche di Virgilio si parlava della consuetudine di cuocere il mosto, ma sarà solo nel settembre dell’anno 1046 che si avrà sicura testimonianza di “quel famoso aceto”, come viene descritto nella lettera che lo accompagna, quando il marchese di Toscana Bonifacio inviò al re Enrico III futuro imperatore di Germania, una bottiglia del prezioso nettare. La tradizione di regalare l’Aceto Balsamico prende sempre più piede, secolo dopo secolo, e gli aristocratici ne fanno dono molto spesso come di un prodotto assolutamente di pregio.

Secolo dopo secolo la città di Modena è diventata rinomata presso tutte le corti per questo particolare prodotto tanto che, alla fine del sedicesimo secolo, sono databili documenti in cui il Ducato Estense parla dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena come di un arricchimento per le tavole di tutti gli aristocratici.

storia dell'aceto balsamico di modena

L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena: oggi come ieri

La tradizione dell’Aceto Balsamico nel territorio modenese è antichissima, come abbiamo visto e gode del favore degli intenditori da secoli. Una vera e propria leggenda per palati fini. Per difendere questo prestigio moltissime famiglie, generazione dopo generazione, si sono impegnate nel mantenere alta questa storica tradizione. Il territorio modenese è infatti ricco di acetaie che hanno una storia famigliare che si lega a doppio filo alla Storia, con la S maiuscola, e allo sviluppo della lavorazione dell’aceto.

Anche ai nostri giorni l’Aceto Balsamico di Modena è considerata una vera e propria risorsa del territorio tanto che viene definito comunemente l’Oro Nero di Modena. Il vertice dei vertici, per quanto riguarda gli aceti balsamici, è da considerare l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, il vero punto di riferimento dell’alta qualità. Per produrre questo tipo di aceto è necessario rispettare scrupolosamente tutte le direttive del famigerato “Disciplinare Unico di Produzione” che regolarizza ogni fase di lavorazione.

La preparazione deve essere assolutamente naturale, artigianale e tradizionale. Non solo questo tipo di prodotto deve subire un processo di affinamento o invecchiamento importante per offrire il suo inconfondibile sapore. Il mercato degli aceti balsamici offre diverse certificazioni e la qualità varia molto in base ad esse. Ad esempio, per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP esiste la certificazione “extravecchio” che garantisce un invecchiamento di almeno 25 anni.

Si può ben immaginare che questo tipo di lavorazione porta a sviluppare bottiglie di assoluto pregio che possono essere considerate dei veri capolavori che doneranno gusto anche alle tavole più raffinate e ricercate. Basteranno pochissime gocce del prezioso nettare per dare senso a tutti i piatti, per impreziosire qualunque pietanza, per rendere speciale ogni prelibatezza, per affascinare anche il palato più esigente.